Il sentiero si snoda tra le case della frazione per poi uscire in piano a sx inoltrandosi nel bosco e passando nei pressi di una zona con ringhiera metallica. Dopo un breve tratto in salita si prosegue nella direzione originaria superando delle lisce rocce inclinate (2 brevi cavi metallici). A questo punto il tracciato invaso in più punti dalla vegetazione prosegue in salita per poi piegare verso dx passando alla base n risalto roccioso. Si sale ancora in forte pendenza per poi andare a sx e portarsi al Selletto della Scala, dove sono visibili i resti di una stazione di filo a sbalzo. Il percorso si snoda ora tra un boschetto di betulle e faggi , passa una stretta gola e si porta ulteriormente a sx per poi spostarsi a dx e, dopo un traverso su rocce che richiede attenzione, raggiunge l’Intaglio del Bondetto, posto tra il Pian dei Gazzari e la Cima Brione. Si va a dx, si supera un breve tratto roccioso con l’aiuto di alcune catene fissate agli alberi e si raggiunge infine il Pian dei Gazzari. Qui sono presenti alcune testimonianze del passaggio dei dolciniani, come una cisterna e un incavo usato come focolare. Tempistica indicativa di salita: 2h/2h 30.
La leggenda narra che, per sfuggire alle truppe del Vescovo di Vercelli che assediavano la Parete Calva, i dolciniani abbiano percorso dall'Intaglio del Bondetto la cresta rocciosa del Monte Brione per poi portarsi al Becco della Guardia e ridiscendere a valle. Se fosse vero, mossi dalla disperazione avrebbero superato un percorso complesso che prevede anche passaggi di IV. In ogni caso, tale cresta è attualmente chiamata Varga Monga, cioè il Varco della Monaca, che era il soprannome di Margherita, la compagna di Dolcino.