Da S. Giacomo salire al Rif. Pagarì.
Dal rif. Pagarì si raggiunge la morena frontale dell’ex Ghiacciaio di Pagarì, la si risale verso dx e seguendo i segnavia ci si porta all’imbocco del Canalino della Maledìa, che si risale fino a sbucare sul Colletto del Muraion (il canale è risalibile anche se secco, in alternativa salire al Passo del Pagarì e raggiungere il Passo della Maledia seguendo una traccia di sentiero che ne attraversa il versante SO).
Si lascia a sx il Laghetto della Maledìa e si prosegue verso O, lasciando a sx la Punta C2RAC. Si attacca la cresta E della Cima Borello, dapprima per rocce articolate (II), poi piegando a dx lungo una cengetta e quindi risalendo un canale-camino (roccia instabile, III) che conduce sulla vetta. Si prosegue scendendo un canale-camino fino alla Forcella Chafrion e si percorre il bordo superiore del Ghiacciaio NE del Gelàs fino ad una seconda depressione, ove inizia la cresta E della Cima Chafrion.
Si sale sul lato dx (II+) raggiungendo il filo di cresta, si raggiunge una placchetta rocciosa ricoperta di licheni gialli (III-), aggirabile sulla dx lungo una cengetta, e risalendo un diedro-canale ci si riporta sul filo. Segue un tratto orizzontale affilato in parte evitabile per cengette lato italiano.
Giunti sulla Cima Chafrion si continua lungo la cresta, facile ma affilata, quindi si piega pochi metri sul lato francese e si supera un risalto sul versante (II+) per tornare sul filo da dove in breve, attraversata una stretta forcella, si raggiunge il Balcone del Gelàs.
Si prosegue lungo la cresta, prima detritica, quindi si supera qualche tratto affilato (II), infine si sale l’ultimo risalto tenendosi a dx del filo (II) e in breve si giunge sulla Cima Nord del Gelàs (4-4,30 ore dal rif.). Si prosegue inizialmente lungo la cresta NO, lasciandola successivamente a dx e proseguendo lungo la cresta SO fino ad un salto, che si supera scendendo a dx (II).
Si continua quindi in diagonale a sx per pietraie e seguendo gli ometti si giunge all’imbocco del canale che si scende fino alla conca detritica nota come Gorgia della Valletta.
Si attraversa la conca in direzione N puntando alla Forcella Roccati, la spaccatura più bassa della cresta NO del Gelàs.
La si supera e si scende il canale sul versante opposto proseguendo fino a rintracciare il sentiero, che si segue fino ad un bivio a quota 2440.
Tralasciando a dx la deviazione per il Passaggio dei Ghiacciai si continua a scendere su sentiero ben evidente fino al rif. Sorìa (3-3,30 ore dalla vetta).
- Cartografia:
- IGC n°8: Alpi Marittime e Liguri
- Bibliografia:
- Andrea Parodi: Vette delle Alpi dalla Liguria al Monviso - Andrea Pittavino: Rif. Pagarì