Gelas (Cima dei) Cresta NE – Traversata degli Italiani

Gelas (Cima dei) Cresta NE – Traversata degli Italiani
La gita
test95
5 22/08/2021

Partiti sabato pomeriggio con destinazione Pagarì dove abbiamo trovato un’ottima accoglienza e una cena succulenta. Domenica mattina abbiamo cominciato il canalino della Maledìa con il buio e abbiamo goduto di un’alba spettacolare dalla vetta; il canalino presenta due nevai facilmente aggirabili a sx e complessivamente tra detriti e salti non facilissimi è stato a mio avviso il tratto più duro della gita, molto facile invece la pala sommitale.
Dopo la Maledìa abbiamo cominciato la traversata, attacco molto facile da trovare puntando a vista l’inizio della cresta e il canale/camino di cima Borello; non ho molto da aggiungere alla relazione qui presente su Gulliver, molto precisa e dettagliata, in ogni caso basta usare il buonsenso e puntare sempre ai passaggi più facili, difficile sbagliarsi. Tra la cima Borello e lo Chafrion nei due tratti più ostici sono presenti un friend incastrato e una fettuccia rossa (quest’ultima in corrispondenza del camino di fianco alla placca gialla), a mio avviso però i tratti tecnicamente più difficili sono il salto nel camino della Borello e il salto sul versante Francese prima del balcone che definirei “morfologico”. Basta un cordino da 30m, utili 2/3 friend medi (noi li abbiamo usati in un paio di passaggi e un paio di ghiere/rinvii per assicurarsi nei 2 punti attrezzati già descritti sopra. Possibili scappatoie: prima dello Chafrion si può scendere lato Moncalieri sul Ghiacciaio del Gelàs successivamente invece è possibile la fuga dal Balcone lato Francia.
Discesa: attenzione la discesa comincia in corrispondenza di un cavo in ferro appena sotto la croce, da lì seguire un’esile traccia e qualche ometto che porta a superare lo spigolo del pensile e a disarrampicare facili placche (pericolose se bagnate) dove sono presenti tacche blu; successivamente bisognerebbe reperire il canale di Saint Robert, noi abbiamo imboccato un canale adicente e con un po’ di ravanage abbiamo seguito ometti e tacche blu che ci hanno portato a incrociare il canale nella parte bassa, di lì evidente risalita alla forcella Roccati e poi discesa a vista fino a incrociare il sentiero.
Con Roby, che nonostante la lunghezza della giornata ha tenuto duro, bravissima!!!!

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