Segnato con ometti fino al passo del lago Gelato dopo nessun ometto. Percorso che, nella parte alta, si svolge su pietraie e, nel caso del Col di Motta in discesa sul Ravelli, su sfasciume. Si attraversano valloni selvaggi e molto suggestivi.
Dal parcheggio del paese di Forzo, presenti cartelli con paline segnaletiche, si segue il sentiero con indicazioni Grange Vassinetto e Bivacco Revelli, che si addentra nel vicolo tra le case per poi proseguire in direzione sud in una bella radura erbosa, con un bel tratto di mulattiera fra alti muretti a secco. Successivamente il sentiero, aggirata una pietraia, invita a proseguire a destra, iniziando una lunga risalita con stretti tornanti nel bosco di larici e pini. Presto si incontra un’edicola votiva che va lasciata a destra, proseguendo sempre con buona pendenza seguendo le tacche di vernice bianco/rosse e su buon sentiero senza possibilità di errore.
Si supera la Grangia Bettassa 1712 m, il rudere di Sunnò 1838 m e poi sbucati su un dosso erboso con alcuni ruderi, si continua verso sud rientrando brevemente nel bosco e infine raggiungendo il pianoro con la Casa di Caccia Vittoria e poco oltre con le Grange Vasinetto 2017 m.
Proseguendo verso il torrente si incontra quindi un bivio (cartello), dove si prosegue a sinistra per il vallone d’Umbrias lasciando invece il sentiero per il Bivacco Revelli. Il sentiero ora sempre segnalato da tacche bianco/rosse ma meno marcato risale faticosamente una china di erba e massi, fino ad addentrarsi nel vallone d’Umbrias, dapprima con un bellissimo ripiano (leggera perdita di quota) e poi zigzagando tra enormi massi. A sinistra si possono scorgere anche i laghetti d’Umbrias mentre a destra sotto una parete rocciosa un curioso alpeggio a lei appoggiato (Grangia Umbrias 2231 m).
Si prosegue nel vallone fino ad incontrare una massiccia palina segnaletica, dove occorrerà seguire la direzione per il Passo del Lago Gelato trascurando gli altri sentieri. Da qui in avanti non ci saranno più sentieri né tanomeno segnavia. Salire la ripida china di cespugli di rododendro che costeggia la Costa d’Umbiras, erba e rocce, seguendo dei visibili paletti in legno con i segni rossi e bianchi, fino a raggiungere faticosamente dopo 300m (quota 2500mt), il pianoro erboso soprastante.
Allo sbocco della valletta si attraversa il ruscello in una zona di pietraia che dà accesso alla parte superiore del vallone che conduce al Passo del Lago Gelato. Si percorre un bel ripiano erboso con dei grossi massi, quindi si raggiunge la morena pietrosa che va aggirata a destra su terreno prevalentemente erboso; si segue quindi una traccia più marcata che conduce nella conca (nevai) alla base del ripido canalino per il Passo del Lago Gelato. (di qui ancora 250m al passo).
Qui si hanno due opzioni: o seguire la traccia nei detriti al centro del canalone (neve anche inizio stagione) piuttosto ripida e faticosa, oppure mantenersi più a destra salendo per balze di erba e terra costeggiando alcune paretine per poi arrivare ad una zona di grossi massi accatastati (non sempre stabili) dai quali si traversa a sinistra per entrare nel canale a poche decine di metri dal Passo del Lago Gelato 2949 m.
Discesa per l’itinerario di salita.
oppure Variante con anello per la Bocchetta Merid. del Gialin e il Colle di Motta e per il Bivacco Revelli
(aggiunge quasi 200 metri di dislivello) Dal passo del lago Gelato si scende verso il lago e si va in direzione del passo di Moncimour, non si punta a questo colle ma, facendo un semicerchio si punta alla Bocchetta Meridionale di Gialin (non nominato nella carta IGC ma solo quotato 3062 m), che si raggiunge per facile pietraia. Questo passo lo si distingue molto bene: avendo il Gialin di fronte è il colletto un po’ a sinistra.
Si scende sull’altro versante dove si scorge il lago di Motta. cercando di non perdere troppa quota ci si sposta su pietraia verso il colle di Motta anche qui si distingue per il fatto che è un colle abbastanza marcato (vedi foto).
Si risale su pietraia (noi non abbiamo visto ometti) fino al colle (3001 m). I primi 150 metri di discesa sono sfasciume puro (fare attenzione) dopo la situazione migliora e si arriva su pietraia abbastanza stabile nei pressi del bivacco Revelli.
Dal bivacco si può scendere o per il sentiero 605-606 o per il sentiero 604 che attraversa il bellissimo pian delle Mule arriva a Boschiettiera e, in seguito a Forzo.
- Cartografia:
- MU Edizioni - Carta della Valle Soana - fg. 05 - 1:20.000