Salito da Posio in totale solitudine, venticello fresco e bufera sulla testata della Valle dell’Orco. Il lago d’Eugio sembra quasi a portata di mano, ma ci vogliono due ore buone per arrivarci. sentiero sgombro di neve, giusto due chiazze nel traverso dopo l’alpe Giassetto. Due chicchiere con i guardiani della diga, poi procedo verso la parte superiore del vallone, arrivando fino al lago Nero. Ometti, tracce di sentiero discontinue. L’ambiente è grandioso e impressionante, cascate, pareti di roccia e tanta solitudine. La neve si è ritirata sopra i 2300-2400, ma dal Lago Nero decido di ritornare indietro: i km del trail del soglio di domenica si fanno sentire. Appena prima del Giassit chi ti trovo? L’amica Cristina con il moroso, che si fanno una passeggiata fino al lago: il mondo è davvero piccolo (o, in alternativa, i lupi gira e rigira si ritrovano!)
Nessun appunto sull’ottima descrizione dell’itinerario!
Percorso che richiede abitudine a muoversi in ambienti selvaggi, in totale solitudine ed autonomia: non ho fatto l’esperimento, ma non penso che il cellulare “prenda” più su del lago…