- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo non portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 2400
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
per quanto riguarda la salita al crete seche vale quanto detto per le altre relazioni (sci in spalla fin oltre il rifugio). l’innevamento in valpelline è quello di inizio/metà maggio. Noi abbiamo effettuato la traversata su Glacier. Per il primo pendio sotto la cima, valgono le relazioni precedenti. Il tratto mediano del ghiacciaio veramente infame, crosta delle peggiori, poi dai 3100 in giù via via sempre meglio, fino ad un ottimo firn, cercando le giuste esposizioni, che ci ha consentito una sciata veramente bella. L’itinerario di discesa su Glacier non è proprio intuitivo (bisogna conoscerlo) ma è decisamente più remunerativo. Si scende bene fino ad un pianoro a circa 2500 m, poi esistono tre possibilità: risalita al regondi e discesa per pendii del sentiero estivo, un canale a 35°, ripido, oppure quel che abbiamo preso noi, seguendo tracce di eliskiatori del giorno precedente. Un canale a moderata pendenza e poi un traverso un po’ delicato, per raccordarsi ad un altro canale, dove la qualità della neve è scaduta di colpo quando eravamo quasi al grande pianoro (completamente marcia). In ogni caso, i raccordi nei due canali, se continua questo caldo, non so quanto potranno durare. Lungo trasferimento, fino a raccordarsi col sentiero di salita del Regondi. Si riesce a sciare fin quasi a 2000 m, seguendo pressochè il tracciato estivo del sentiero, poi sci a spalle per 550 m circa fino a Glacier.
Traversata grandiosa, complimenti ad allievi, istruttori ed aggregati, ultima uscita corso SA1 Valle Orco.