Da La Ferrera scendere a Pouillaye e per buon sentiero (n.14 poi 15), innalzarzi con ampi tornanti, fino a entrare nell’ampia ed estesa comba di Montagnaya che si attraversa sin sul suo fondo in direzione del colle stesso. Giunti all’altezza dell’alpe Avoley dopo aver attraversato i sottostanti alpeggi deell’Ardamun e dell’Aquelou , procedere con netta salita in direzione nord est in ultimo su detriti, fino ad individuare un netto e profondo intaglio (2843m), dominato a est da uno spuntone (vedi foto). Raggiungerlo faticosamente. Di qui ha inizio la traversata di cresta che per una lunghezza di oltre un km con difficolta’ (III+ max) abbordabili, consente con orientamento sud est nord ovest, di toccare il vertice di di tre modeste elevazioni di cui la cosidetta Becca Bovard ne costituisce il punto culminante. La cresta poi con andamento sinuoso scende a picco ad una selletta separante quest’ultima piu’ bassa elevazione di cresta che porta il nome di Pointe de l’Artse, dalla Becca Bovard precedentemente salita in fase di traversata. Dall’intaglio subito la roccia cattiva impone estrema delicatezza nel caricarla .Tenendo pressappoco il filo dello spigolo inizialmente un canalino poi una svasatura e infine un muretto (III+) si perviene alla base di un ampia placconata poco inclinata che consente di portarsi in cresta . Seguendola a tratti ora affilata a tratti piu’ larga, (II II+), si giunge a un primo gendarme. Si procede poi mantenendo il filo, superando gli altri tre gendarmi, quindi si discende fino alla rocciosa Breche Bovard che si puo’ raggiungere rimanendo sul filo o piu’ facilmente sulla destra per ripide ma facili balze rocciose, frammiste a fasce d’erba. Procedere per cresta implica ora la discesa del tratto più aereo e piu’ difficoltoso’ di tutta l’intera traversata. Tratto che sarebbe piu’ opportuno e piu’ redditizzio percorrerlo in salita che non in disarrampicata con doppia (20m attrezzatura in loco ancora in buono stato) nell’ultimo tratto prima di approdare alla selletta alla base della cresta. Dalla selletta cosi raggiunta una ampia cengia corre sul fianco dx sotto cresta fino in vista della tondeggiante Pointe de l’Artse che richide l’uso delle mani solo nell’ultimo breve tratto finale di cresta. Si torna quindi alla selletta e si intraprende la discesa lungo l’ampio ripido e scivolo pendio detritico fin sopra le baite dell’alpe Avoley a riprendere il sentiero dell’andata. (Per il giro completo di avvicinamento traversata e rientro per stesso vallone di salita. prevedere dalle 11 alle 12 ore soste comprese).
- Cartografia:
- IGC 1:30:000 La Valpelline escursioni e itinerari di Scialpinismo
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia Alpi Pennine Vol. II di Gino Buscaini