Abbiamo seguito la diramazione di destra il cui percorso, in effetti, è molto bello e consente di prendere quota velocemente. Comunque il sentiero è sempre bello ed ottimamente segnalato fino al Lago Morto. Da li in poi, seguendo gli ometti, pochi ma ben piazzati, si arriva facilmente all’ometto nei pressi del quale inizia la cengia che porta alla base del canalino che conduce sul filo di cresta. Il canalino è il tratto più delicato della salita, perché è stretto, abbastanza ripido e con roccia a lastroni su cui c’è abbondante detrito. Prestare molta attenzione, in particolare se ci sono altre persone e casco consigliato. Ambiente molto bello anche se decisamente severo nella conca del Lago Morto, rinchiusa dalle pareti a picco delle vette circostanti. Splendido, semplicemente, il Lago Lungo. Dalla vetta panorama molto interessante anche se, per tutto il tempo che siamo rimasti in vetta, una malefica nuvola ci ha tolto la visuale della Dent d’Herens e delle Grandes Murailles. In vetta buon segnale Wind e Vodafone. Siamo partiti sotto una cappa di foschie dense ma che abbiamo bucato all’altezza dei ruderi di La Mea, con un bel mare di nubi sulla valle. Visto un gruppo di escursionisti nei pressi dei laghi ed un piccolo stambecco poco sotto la vetta. Con Fausto ed il “convalescente” Michele.