- Accesso stradale
- Tutto regolare prima su asfalto e poi su sterrata fino all’ alpeggio…parcheggio sulla destra appena prima del ponticello di legno.
Via che si può inserire tra una via alpinistica e una via a spit. Le linee seguono la logicità della parete ma mai banali, qualche spit c’è ma tanto da proteggere (adattissima per fare pratica). In generale un po’ untina ma si sapeva già.
I tiri salienti sono: L2 sullo spigolo, ben esposto…L5 passo fisico all’inizio, spostarsi bene a destra che la roccia è migliore…L7 fessurone che si protegge molto bene.
Usati friend fino al 2, qualche cordino su spuntone.
Altro discorso è la discesa…
Dalla madonnina puntare l’ometto dal verso opposto alla salita, scendere all’intaglio e qui piegare verso destra all’imbocco di un canalone (cordone su albero). La sosta per la calata si trova dietro ad un pennacchio (ometto presente), si passa tra la roccia e il pennacchio e la catena è subito lì sotto. Con corde da 60m noi ci siamo calati dentro il canalino che dalla sosta, faccia a valle, si trova sulla sinistra (cordino a metà calata) fino alla bella cengia…si vedono gli ometti della cengia che va verso sinistra. Seguirla tendendo il fianco sinistro alla parete e si trova uno spit su cui fare ancora una calatina di pochi metri. Da qui…sulla sinistra inizia quello che è un colatoio di m….
L’unica è mettersi l’anima in pace e scivolare fino a al boschetto sulla destra (seguite l’ometto sulla destra del canalone).
Gran giornata con i due tori Ale e Tommy!!
Prima volta legati insieme…siamo andati alla grande!