Gervasutti Giusto (Bivacco) da Lavachey

Gervasutti Giusto (Bivacco) da Lavachey
La gita
mcrusche
5 24/07/2016

All’inizio occorre fare attenzione, nel boschetto è facile prendere un sentiero sbagliato. Io qui confesso di aver verificato con la traccia GPS, per capire che dovevo stare più a monte.
Nella pietraia i segni gialli e gli ometti vengono meno (io non ne ho trovati), occorre trovare il punto migliore per attraversare e quindi tagliare per il versante opposto. Un buon punto di riferimento può essere un masso verticale abbastanza evidente (sulla sinistra orografica), una specie di obelisco stretto e alto verso cui dirigersi (avvicinandosi si vede un segno giallo alla sua base). Da qui il sentiero riprende a salire per arrivare alla dorsale erbosa che precede il primo tratto attrezzato.
Primo tratto attrezzato mediamente impegnativo, con alcuni metri abbastanza aerei alla sommità del tratto stesso, subito dopo l’ultimo spit dove si passa su una breve cresta.
Il tratto successivo non è difficile ma la salita si fa decisa, fino alle grandi placche da attraversare prima dei nevai (al rientro le ho aggirate passando per i nevai vicino al bordo del ghiacciaio).
Nevai da 2500 mt, il primo senza ramponi (ma con cautela), dal secondo li ho messi anche se occorreva passare tratti senza neve.
Tratto finale sotto il bivacco salito grazie alle corde fisse.
Bivacco in ordine, molto bello e pulito.
Discesa senza corda doppia: avevo una mezza corda da 50 mt e avrei dovuto fare almeno due tiri, probabilmente per pigrizia l’ho lasciata nello zaino (ripensandoci a mente fredda forse non sarebbe stato male usarla e tenerla prointa anche per il tratto di corde fisse più a valle).
Nevai ridiscesi con i ramponi per velocizzare e rendere sicura la progressione, ho aggirato le placce alla base dei nevai spostandomi un po’ verso il ghiacciaio (attenzione che la neve si sta sciogliendo ed in alcuni punti ci sono buche seminascoste).
Ultima nota sui ruscelli, che nel pomeriggio sono più gonfi e difficili da attraversare.

Incontrato un alpinista ginevrino (che saluto) che mi ha superato all’andata, ritrovato poi al bivacco che si apprestava a scendere mentre io arrivavo. Incontrate anche tre escursioniste che salivano mentre io già stavo scendendo da un’ora (erano le 13 passate), probabilmente partite troppo tardi. Sicuramente si sono beccate l’acquazzone venuto giù alle 16 quando io ero ormai a valle nella mia macchina. Spero che siano rientrate salve e illese (avevano con sé il kit da ferrata per assicurarsi alle corde fisse!!!)

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