Gervasutti Giusto (Bivacco) da Lavachey

Gervasutti Giusto (Bivacco) da Lavachey
La gita
luca-necchi
5 28/07/2016

Itinerario vario ed ingaggioso come sempre.
All’inizio seguire diligentemente i segni rosso/bianco su evidente sentiero che parte subito prima delle case di frebouge (c’e’ un cartello)
Se si imboccano i primi sentieri subito dopo il ponte, si costeggia inutilmente la Dora. se si sta, di contro, troppo a sinistra si finisce a dover superare i detriti franosi del costone del vallone… ma si arriva comunque sempre ai piedi del cono detritico che scende dal vallone.
Il vallone e’ solcato da 2 sentieri. uno sui prati alla sinistra idrografica (che poi si perde sia a monte che a valle) e uno alla destra, che viene istintivo seguire troppo a lungo.
Il mio consiglio, in assenza di neve, e’ quello di portarsi sul bordo del corso d’acqua il prima possibile, e cercare di attraversarlo in basso, dove e’ meno torrentizio. I 2 attraversamenti suggeriti dai bolli gialli e/o dagli ometti (sparpagliati un po’ ovunque e quindi spesso inutili) sono difficili da praticare con il forte afflusso d’acqua del disgelo. Una volta sui prati e’ facile individuare il secondo sentiero, ben segnalato da ometti.
Poco dopo il grosso pietrone spigoloso, evidentissimo nella parte alta del vallone, abbandonare il sentiero (che si perde poco dopo) e portarsi sulla cresta erbosa (necessario altro facile guado).
Inutile dire che se c’e’ ancora neve (Maggio/Giugno) conviene tirar dritto per dritto verso la cresta erbosa.
Da qui tutto come sempre. ripida salita su sentiero, ennesimo guado ai piedi del primo tratto attrezzato (dove qualcuno ha lasciato una corda da arrampicata, sottratta alla dotazione del bivacco, esageratamente tensionata ed erroneamente legata direttamente su piastrina dello spit) salita su tratto attrezzato (i vecchi canaponi sono stati appena sostituiti con materiale nuovo, resistente alle intemperie, molto piu’ comodo e visibile), e finalmente vediamo il Bivacco. Poi ancora ripidi prati, lingue di neve, rocce montonate, placche bagnate, sfasciumi, tagliando sempre un po’ verso sinistra (pochi bolli ed ometti… ma messi bene) fino all’ultimo tratto attrezzato (anche esso rinnovato) direttamente sotto al Bivacco.
Ramponi non piu’ necessari (Ghiacciaio, Ahimè, non pervenuto) ma meglio averli dietro, cosi come e’ sempre bene avere almeno uno spezzone di corda. Consigliata la picca a mano (neve dura in mattinata).
Bivacco sempre piu’ affollato (pernottavano 10 persone in un normale giorno feriale).
Piastra elettrica ed illuminazione funzionanti (anche se, in 10, la batteria principale ci ha mollati a tarda sera… illuminazione “parziale” comunque garantita dal circuito ausiliario). Internet a singhiozzi (temo sospenderemo il servizio, non ha molto senso data la scarsa affidabilita’ del collegamento UMTS e la scarsa durata delle antenne paraboliche).
I nuovi materassi sono… bhe… salite a provarli, non posso dirvi tutto.
Un sentito ringraziamento alle guide di Courmayeur che hanno provveduto a rinnovare la dotazione dei tratti attrezzati.
Do 5 stelle perche sono di parte… Ma vi assicuro che ne vale la faticaccia.

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