Attenzione!!! Per chi fosse interessato la Vi dle Guardie non è percorribile a causa dei tanti alberi crollati (24/5/2014).
Itinerario A – per Cima Tavorna (via classica):
Ci si ferma con l’auto prima di entrare a Ronco e si attraversano i due ponti in legno sul torrente Soana.
Raggiunta la sponda sx idrografica si risale verso est l’antica e lunga mulattiera che in leggera pendenza in un magnifico bosco di faggi arriva a Tiglietto 1247 m.
Giunti davanti alla chiesa non si prosegue verso la borgata ma a sx su un sentiero segnato con tacche gialle. (molto probabilmente queste tacche servono ai tecnici dell’azienda elettrica x raggiungere il traliccio posto poco sotto la cima) il sentiero sale ripido nel bosco seguendo la dorsale verso la cima, giunti al traliccio con un ultimo strappo su pendio erboso si tocca cima Tavorna 1685 m.
Da Cima Tavorna si segue la traccia che percorrendo la cresta ogni tanto si abbassa a sinistra per evitare qualche spuntone roccioso. Giunti sotto alla punta delle Gheule quotata 1964 m si effettua un breve traverso e si risale un ripidissimo pendio erboso fino a sbucare alla sinistra della croce che si raggiunge facilmente come la punta 1976 m.
Itinerario B – per la Vi d’le Guardie:
Si parcheggia l’auto a dx prima di entrare a Ronco e si attraversano i due ponti in legno sul Soana, raggiunta la sponda sx idrografica si risale verso est l’antica e lunga mulattiera che in leggera pendenza in un magnifico bosco di faggi arriva ad un bivio sui 1150 m segnalato con cartello in legno, la scritta Sentiero La Vi d’le Guardie indica di svoltare a sx e abbandonare la mulattiera per Tiglietto.
Primo tratto buono poi qualche acrobazia per superare tronchi caduti e si arriva ad attraversare un rio, si risale, e il sentiero si perde causa pendio dissestato, quindi si risale andando a sx e si ritrova nuovamente la traccia che percorrendo esposti pendii discende fino ai 1290 m. Poi nuovamente più marcata e facile compie il traverso fino al bivio con cartello. Proseguendo dritto si scende a Cernisio invece salendo a dx in poco tempo si raggiungono le baite di Ianronc 1335 m. Oltre la baite di Ianronc si attraversa in piano seguendo una traccia che non è un sentiero ma bensì la vecchia presa d’acqua che arriva dal Rio delle Leshce, attraversato il rio inizia un tratto complicato, con carta e altimetro sott’occhio si inizia un traverso in salita su ripidissimo pendio che porta senza alcuna traccia alla quota 1467 m.
Ci si trova adesso a risalire la dorsale in un magnifico bosco di faggi ai 1515 m si trova una torretta con piccola balma, quindi la quota 1584 m, adesso si risale tra gli abeti e si sbuca nel prato che precede la cresta,una facile arrampicata su questa e si sbuca alla quota 1976 m, leggera discesa per toccare la croce della Punta delle Gheule 1964 m.
Itinerario C – per la Gola della Balma Cacci
Questo percorso è complicato soprattutto nel tratto Faiei-Balma Cacci dove la vegetazione la fa da padrone, rendendo questo tratto di percorso assai difficoltoso. Dalla Balma in avanti la vegetazione non da più alcun disturbo ma lascia il posto ad un pendio ripidissimo dove in qualche tratto ci si trova con il naso a due spanne dall’erba, occorre quindi scegliere bene il periodo di salita ideale. Il consiglio è tardo autunno – inizio inverno con giornate ancora miti senza neve e terreno non ancora ghiacciato.
Raggiunto Tiglietto come per i precedenti percorsi, si prosegue nel mezzo della borgata, direzione Laghi di Canaussa, si attraversa sotto alla linea elettrica e proseguendo nel sentiero in breve si attraversano Tre Rii. Dopo il Terzo pochi metri di leggera discesa e poi si abbandona il sentiero per i Laghi e si sale a sx nel ripido Bosco,dopo una cinquantina di metri si rintraccia il sentiero per gli Alpi Faiei 1358 m che si raggiungono senza grandi difficoltà. Da Faiei la traccia sparisce,dal primo Alpe si sale a sx al secondo solo per vedere una bella Balma in muratura, si scende nuovamente all’altezza del primo e si prosegue in piano giungendo a quel che resta del terzo e quarto alpe, ora tra la fitta vegetazione di noccioli si prosegue con un traverso che porta ad attraversare il Rio che scende dalla ripida gola della Balma Cacci. Giunti sull’altra sponda si sale lungo il Rio sempre con fitta vegetazione puntando una vistosa e bella parete di roccia dove sotto è posta la Balma Cacci 1580 m (1623 m sulla carta). Dalla Balma Cacci la vegetazione diminuisce lasciando spazio ad un ripido pendio erboso; seguendo una vistosa traccia di animali si sale prima direttamente e poi a sx a raggiungere la cresta tra la quota 1976 m a dx e la Punta delle Gheule 1964 m, che si raggiunge rapidamente.
- Cartografia:
- mu edizioni n5 val soana