Si tenga in considerazione che dal Lago d'Aver Soprano ano d’Aver fino alla cima non c’è un vero e proprio sentiero, ma solo vaghe tracce (nessun problema di orientamento) il che rende la salita più faticosa.
Grazie all’esposizione soleggiata è una gita fattibile anche nel periodo autunnale.
Dal posteggio al termine del Vallone di Riofreddo, prima del divieto di transito, si prosegue lungo la sterrata in direzione del Rifugio Malinvern, percorrendola per circa 1 km fino a che a destra si incontra il cartello per il Lago Martel e Lago Soprano dell’Aver. Inizia quindi una ripida salita nel bosco di pini, intervallata da tratti un po’ più aperti ed attraversamenti di pietrame. A circa 2000 m si entra in un ripiano erboso con alcuni ruderi e muretti a secco, qui la vegetazione nasconde il sentiero che prosegue a sinistra rientrando nel costone boscoso, successivamente si arriva ad un secondo pianoro erboso che precede di pochi minuti il Lago Martel 2166 m. Il sentiero prosegue a destra, poco visibile se non grazie ad alcune tacche rosse, per aggirare una pietraia, che poi va attraversata da destra verso sinistra, qui i segnavia sono più numerosi anche se la salita è piuttosto ripida e faticosa. Terminata la pietraia si percorre un tratto in piano su esile sentiero (e poi in lieve discesa) fino a che si arriva ad una sella che si affaccia su un dirupo con il sottostante Lago d’Aver Sottano. La salita prosegue seguendo le tracce e gli ometti verso ovest, che superata una fascia rocciosa porta ad una seconda sella questa affacciata sul bellissimo Lago d’Aver Soprano 2334 m. A questo punto il sentiero principale invita a scendere di 50 m fino al lago, ma si può anche proseguire senza perdere quota (eccetto leggere discese) proseguendo a mezza costa tra fasce rocciose e magri pascoli, seguendo gli ometti che portano nel cuore della parte alta del vallone, con il colle al centro e la Testa Gias dei Laghi riconoscibile a sinistra dalla vasta pietraia rossastra.
Seguendo una delle numerose tracce si punta al colle Aver, tra conche e roccette. Non è necessario toccare il colle 2585 m, ma appena sotto si devia a destra salendo in una valletta incassata che adduce alla base della pietraia che precede la cima. A questo punto due opzioni, o si sale a sinistra puntando al crestone sud a monte della quota 2701 m, percorso che richiede la risalita faticosa della pietraia di blocchi non sempre stabili; oppure si continua a destra sul bordo del ripiano erboso, che poi fa spazio alla pietraia. Raggiunta il crestone est lo si risale al meglio tra pietrame fino in cima.
Per la discesa, si rientra dal versante di salita fino al Lago Soprano dell’Aver, che ora va raggiunto e costeggiato a sinistra giungendo al colletto erboso che si affaccia sul lago d’Aver Sottano 2136 m ; qui un buon sentiero (ex mulattiera) con numerosi tornanti scende raggiungendo il lago stesso, anche qui si costeggia sulla sinistra, e raggiunto l’emissario si scende nel vallone parallelamente al torrente che rimane a destra, fino a che un rudimentale ponte di pietre e legni consente di attraversarlo per passare sulla sponda opposta. Rapidamente si perde quota entrando nel bosco e quindi si raggiunge la strada sterrata per il Rifugio Malinvern, a circa 1 km più a monte rispetto del bivio dell’andata. La si segue in discesa rientrando al parcheggio del vallone di Riofreddo.
- Bibliografia:
- M.BRUNO - IN CIMA NELLE ALPI MARITTIME vol. II