Il dislivello tiene conto di alcuni saliscendi.
Vedere anche: Digny (Mont) da Delivret – Pontboset, itinerario descritto da Franco@A, che ho riportato qui pressoché integralmente per quanto riguarda il tratto fino al Digny.
Dalla piazzola parcheggio si imbocca la mulattiera, poi sentiero (palina con indicazioni sentieri 3 3A e 3B) in direzione ovest. Dopo pochi minuti di cammino si nota che il sentiero è fiancheggiato da una cremagliera per il trasporto materiale, molto particolare e molto bella, che si sviluppa per 2.7 Km sino all’alpe Bataille 1700m e che poi, con un altro troncone, prosegue su una dorsale molto ripida sino a raggiungere l’alpe Croset Damon 1945m.
Si incontrano due bivi segnalati da paline ed entrambe le volte ci si mantiene sul ramo di dx del sentiero. A q.1680m occorre trascurare il sentiero che prosegue diritto per il Lago Cornuto e l’alpe Mandaz e salire a dx (n.3B): la deviazione precede il punto in cui la cremagliera oltrepassa il sentiero che va all’Alpe Mandaz e al Lago Cornuto, ma non è molto visibile. La mulattiera percorre, con alcune giravolte, un pendio-costone mediamente ripido e conduce all’Alpe Croset Damon mantenendosi parallela alla cremagliera ma ad una certa distanza da essa, sino ad incrociarla sotto all’alpeggio.
Superata la baita si continua a dx seguendo un sentiero di servizio dell’alpeggio, che procede a mezza costa e ad una biforcazione si prende a sx puntando alla cresta e salendo poi per tracce sul ripido pendio di erba olina sino a raggiungere la depressione q. 2070 detta colle Boset: qui giunge anche il sentiero 4A che sale dal Vallone della Legna. Si volta a sx e si segue per un breve tratto un sentiero non numerato ma segnalato da tacche gialle che inizialmente percorre la cresta. Lo si lascia dove questo scende, rimanendo così sulla cresta e toccando in breve lo sperone quotato 2138 m del Mont Digny. Si prosegue sulla dorsale in lieve discesa fino a ricongiungersi al sentiero lasciato poco prima, che si tiene poco sotto la cresta. Si oltrepassa così una elevazione rocciosa non nominata e poco prima che il sentiero attraversi un evidente costone che scende dal Giavin, lo si abbandona nuovamente volgendo a dx. Si risale un pendio relativamente dolce contornando qualche piccolo avvallamento e si ritorna in cresta. La dorsale è sempre abbastanza ampia e si prosegue per pendii a tratti più ripidi aggirando piccole conche e affioramenti rocciosi sino alla vetta del Mont Giavin sulla quale è collocata una stazione meteo.
Dalla punta per tracce si prosegue in direzione sud-ovest mantenendosi sulla cresta e aggirando l’elevazione q. 2414 sul versante del Vallone della Legna sino a raggiungere la depressione q. 2398 (Colle Mandaz, sulla Guida dei Monti d’Italia – CAI TCI), che si trova alla base dei ripidi risalti che scendono dalla Punta Chenessy. Si lascia la cresta e sempre per tracce si continua la discesa in direzione est giungendo ai ruderi di una baita (q. 2245): qui si ritrova il sentiero segnalato da tacche gialle abbandonato per salire al Giavin.
A questo punto si hanno due opzioni:
– si volta a sx e si percorre a ritroso il sentiero che con alcuni saliscendi riporta alla depressione q. 2070 da dove si rientra per il percorso di salita;
– si volta a dx e procedendo a mezza costa si arriva all’alpeggio q. 2214 dove si incontra il sentiero proveniente dal Col de Breuil e dal lago Cornuto che si segue fino all’Alpe Mandaz (q. 2012).
Anche dall’alpeggio vi sono due possibilità:
– proseguire verso il fondovalle chiudendo l’anello all’Alpe Bataille nei pressi del bivio vicino alla cremagliera;
– volgere a dx imboccando il sentiero 3A che passa per l’alpe Champas, costeggia il lago omonimo e dopo aver compiuto un giro lungo le pendici del Bec Chaty si ricongiunge all’itinerario di salita a Boset Damon.
- Cartografia:
- Valle di Champorcher Parco Mont AVIC n.11 - l’Escursionista editore; Ivrea Biella Bassa valle d'Aosta IGC n.9; Carta della Valchiusella n. 03 – MU Edizioni
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia - CAI TCI Emilius Rosa dei Banchi Parco del M.Avic