Gita appagante. Noi siamo saliti dal Boreon (dove siamo arrivati il sabato dopo la salita della Cima Ghiliè dal Pian della Casa e la discesa per il Col Ghiliè ed il vallon des Erps) passando per il Col Salèse , Camp Soubran ed il Lago Negre. Dal lago si sale una prima spalletta erbosa (ometti) e poi si tiene il filo di costa a bordo lago fino a dove inizia il pendio più ripido che sale alla vetta tenendosi leggermente a fianco del filo di cresta. La traccia, a tratti un vero e proprio sentiero, a tratti percorso intuitivo su grossi blocchi rocciosi molto stabili e sempre costellati di ometti di pietra, guadagna velocemente quota fino a contornare uno sperone sotto la cima. Risalito un ultimo canale, che al centro è franato ma si percorre agevolmente sulla destra (ometti), si arriva agli ultimi metri di cresta ed alla bifida cima dove qualcuno ha posto una piccola croce artigianale (due bastoni secchi legati con un po’ di corda). Il panorama è spettacolare e si perde tra laghi e laghetti, colli e aguzze creste di confine. Per rientrare siamo ridiscesi al Lago Negre, al Camp Soubran e da lì siamo risaliti al colle di Fremamorta per rientrare al Pian della Casa.
Visti piccoli camosci e uno stambecco. Un ringraziamento al guardiaparco del Mercantour che, trovandoci sulla strada la mattina presto, ci ha gentilmente offerto un passaggio fino al parking de Salèse facendoci risparmiare 3 km di asfalto.