Il periodo migliore è settembre per evitare le frequenti nebbie estive della Val Pellice, o comunque giornate terse e ventilate (esposizione molto assolata). Dopo Villanova non si trova acqua sicura lungo il percorso, se non all'Alpe Giulian.
Ovviamente è possibile partire da Villanova, risparmiando circa 500 m di dislivello ed evitare l'asfalto.
Da Bobbio Pellice si prosegue per la strada principale della vallata, che inizia subito a salire con decisione al termine del centro abitato. Dopo una prima rampa dura, la pendenza si assesta e si sale con regolarità, in circa 6 km, fino a raggiungere la bella frazione di Villanova 1230 m (fontane nella viuzza del paese).
Si prosegue a destra, lungo l’ampia sterrata che porta al Rifugio Jervis; al primo tornante si ignora il cartello che indica il sentiero per il Colle Giulian, e si prosegue ancora per alcune centinaia di metri, fino ad incontrare sulla destra la sterrata che si stacca con indicazioni Col Bancet, Colletta delle Faure, e Colle Giulian.
Subito la pendenza si fa notevole, si devono affrontare due rampe con punte del 19%, poi per fortuna dopo il primo km la pedalata torna più dolce, e si entra nel tratto boscoso.
Un traverso in falsopiano permette di entrare nel cuore del vallone, e poi si riprende con un’altra rampa durissima, fino ad un guado nel ruscello verso destra.
Iniziano qui i numerosi tornanti che risaliranno il pendio erboso costellato di piccole e diroccate baite. Le pendenze non sono regolari, si alternano tratti molto duri ad altri più facili (non si scende comunque mai sotto il 10%). Superata la prima serie di rampe, la strada si sposta sul versante sud-est, e da qui in avanti la pendenza sarà esagerata (mai sotto il 15% e con punte del 25%!!).
Gli ultimi 500 m sotto il bivio per il Co Bancet, sono esagerati, difficile rimanere in sella nonostante l’ottimo fondo stradale. Conviene non incaponirsi e fare un breve tratto a spinta.
Raggiunto il bivio, si prosegue sulla sterrata di destra, che ora quasi pianeggiante si inoltra nel vallone del Giulian, con l’Alpeggio già ben visibile, ed il colle alle sue spalle. Il fondo stradale peggiora leggermente, ma sempre ben pedalabile.
Si affronta un lungo traverso, con leggere perdite di quota, fino a che si risale fino a toccare l’Alpe Giulian 2105 m, dove termina la strada.
Si prosegue ora a spinta a sinistra degli alpeggi, seguendo il sentiero molto evidente e segnalato con vernice bianco-rossa, che sale un dosso di erba e grossi massi, per poi entrare nel verdissimo valloncello che si origina dal colle. Il sentiero, ex mulattiera militare, è molto bello ma in salita difficilmente ciclabile per le pendenze, salvo brevi tratti più dolci.
Si arriva comunque piuttosto comodamente spingendo a volte su un tappeto erboso, fino a 70 m di dislivello dal colle, dove una serie di rampe un po’ più ripide faticare di più, ma il tratto è breve, e si giunge al colle Giulian 2457 m (circa un’ora dall’Alpe Giulian).
Dal colle verso sinistra prosegue un sentiero militare, che a tratti sembra invitante (specialmente per la discesa) in direzione del Passo di Brard, ma è da verificare.
Discesa lungo il percorso di salita, i tornantini sotto il colle rappresentano il tratto più tecnico, ciclabile con un po’ di cautela, poi dopo inizia un meraviglioso e scorrevole sentiero erboso, che salvo brevi passaggi un po’ gradinati, è davvero semplice.
E’ consigliabile, in vista dell’alpeggio, proseguire a destra per vaghe tracce tra i pascoli per andare a intercettare la strada sterrata 500 m oltre, per godersi un tratto aggiuntivo di discesa.
Dopodichè gioco forza è necessario rientrare per la strada sterrata già percorsa in salita, almeno fino alla quota 1732 nei pressi del rudere dell’alpe Randulire, dove sulla dorsale a sinistra si stacca un sentiero (da verificarne da ciclabilità) che evita la sterrata e conduce al primo tornante della strada oltre Villanova.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.7 Val Pellice