- Accesso stradale
- vedi descrizione sotto
Già il viaggio in auto è una gita (all’andata abbiamo optato per Moncenisio e Col de l’Iseran, al ritorno Piccolo S.Bernardo: il primo eviti il salasso autostradale valdostano – 27 euro – ed è bello da fare una volta per chi come me non c’era mai passato ma è piuttosto tortuoso; il secondo è leggermente meglio). In auto fino all’Alpage des Lanchettes (dalla prossima settimana vietato alle auto, con obbligo di navetta). Comodissimo sentiero per il rifugio. Rifugisti ospitali e gentili; prezzo onesto (costa meno che quelli del CAI per soci CAI…). Partenza alle 4. Saliti per il ghiacciaio che si presenta in ottime condizioni. Della parte rocciosa, il tratto per arrivare in cresta non difficile ma delicato a causa della qualità della roccia. Abbiamo usato le soste per proteggere la conserva. In discesa idem (non ha senso fare le doppie se non come…estremo rimedio). Per fare un anello scesi per l’Arete des Lanchettes, lunga ma scorrevole: proseguito fin sulla verticale del rifugio, dove un canale innevato sui 45° circa permette di scendere velocemente sul suddetto (oggi si presenta “strappato” a metà, ma con un paio di passi da inventare si passa senza problemi). Della trentina di persone presenti in rifugio, solo noi diretti alla cima (gli altri al Dome): un gran lusso con annesso sospiro di sollievo in quanto essere due o più cordate sul marciume della parte rocciosa non mi pare cosa molto salutare. Ottimo meteo e bei panorami. Con Cesare.