In Val Genova e Val Gabbiolo il telefono non prende, quindi niente internet ecc. L’acqua abbonda ovunque.
Materiale consigliato: friends fino al 3 BD, raddoppiato 0.75 e 2. Stopper. Martello e 4 chiodi (2 a lama e due per fessure). Ramponi e picca. Cordini per spuntoni o da sostituire alle soste.
Il bivacco per le vie sulla parte alta della valle è praticamente indispensabile, anche perché permette di godere appieno dell'ambiente circostante e di sentire veramente il contatto con la natura.
Link utile: https://www.francescosalvaterra.com/attivita/punta-graffer-val-gabbiolo/
Si parcheggia al rifugio Stella Alpina, ora chiuso.
Guardando la facciata di ingresso del rifugio, il sentiero (n° 208) di accesso alla Val Gabbiolo parte a destra dell’edificio. Si segue prima una presa dell’acqua e poi si prosegue per traccia all’interno di una faggeta. Si attraversa il termine di una strada forestale ghiaiata e si prosegue dritto. Segni CAI presenti su alberi. Si arriva a un masso inclinato con scritta “STOP RIPOSO” a 1850m circa. Si passano alcuni tratti attrezzati con cavo d’acciaio e erba alta. La seconda metà del percorso di avvicinamento è sviluppata nella parte alta della Val Gabbiolo. La traccia è da intuire seguendo gli ometti (consigliata app GPS con percorso segnato). Tendenzialmente la direzione da seguire è N-NE. Si attraversano 2 torrenti secchi prima di raggiungere il Rio Gabbiolo.
Lo sviluppo è all’incirca di 4km per 1050m di dislivello.
Avvicinamento alla via:
400 m 2:30 h circa
Salire il ghiaione tra il bivacco e la parete dritto per dritto, meglio camminare in saliti sui blocchi che sulla ghiaia. Nel caso il nevaio presente all’imbocco del canale che porta alla Punta Graffer e monte Botteri presenti un salto di un paio di metri sulla pareta est, conviene salire le placche poste ad ovest. Alcuni passi non son banali e portano al termine che permette l'attraversamento del canale !!OCCHIO ALLE SCARICHE DI SASSI QUANDO IL SOLE SI ALZA!!
In condizioni migliori il consiglio, come indicato anche sulla guida di F. Salvaterra "PRESANELLA ROCK E ICE" è di risalire lo zoccolo roccioso a destra del canale cercando il facile passaggi di III. Su questo lato sono attrezzate 3 soste di calate che facilitano il rientro.
Il percorso è intuibile. Occorre superare la bastionata finché non si arriva ad un colletto di fronte la verticale della Torre Bignami. La via attacca sullo spigolo N-E di punta Graffer, la partenza è indicata da un luccicante spit utile anche per calarsi. E' possibile lasciare lì gli zaini.
La logica della via è abbastanza evidente e la roccia è sorprendentemente ottima. A parte le soste, i chiodi in via sono veramente pochi (3).
Relazione originale di Dell’Eva-Stanchina
Salire il canalone di neve che scende fra Torre Bignami e la Punta Graffer, fino a raggiungere un’evidente spaccatura che obliqua verso sinistra, 30 m più a monte della perpendicolare di u n ben visibile diedro nero e rosso che intaglia la parte bassa della parete sud-est 40 m sopra la sua base.
- Si attacca la già citata spaccatura (S.l alla base di piccoli salti di roccia, 30 m III-IV, 1 chiodo).
- Si superano i salti, si entra in u n diedro successivo e inclinato, parallelo al suddetto diedro nero e rosso, e formante con esso un costone sporgente (S.2, 40 m, IV+, V).
- Si prosegue nel diedro, che obliqua leggermente a sinistra, fino a raggiungere un piccolo diedro inclinato (S.3, 40 m, 1 ch con cordino lasciato, IV).
- Dal cordino 2 m a destra e poi 2 m di A1 verticalmente fino ad uno spuntone, con una difficile traversata a destra portarsi alla base di ben visibile diedro rosso, (S.4, 40 m, V, V+ e 2 m di A.l).
- Si supera lo strapiombante diedro (10 m) e un sovrastante camino (5 m), nuovamente in parete si completa la lunghezza di corda entrando per la S.5 in un diedro (S.5, 40 m, V+, V, 1 ch., 1 cuneo).
- Si percorre il diedro (30 m) si traversa a destra entrando in una spaccatura formata da un masso con la parete, in verticale per 5 m a un comodo terrazzino (S.6, 40 m, V+ e V, 2 ch.).
- Dal terrazzo si risale l’evidente spaccatura fino ad una comoda cengia detritica, sottostante gli strapiombi rossastri della paretina terminale (S.7, 40 m, IV).
- Si attaccano gli strapiombi in una fessura sulla destra, obliquando poi a sinistra si arrampica in un diedro che raggiunge la forcelletta alla base della paretina terminale (S.8, 20 m, 5 di cui 7 di A2, 1 chiodo lasciato).
- A questo punto la via segue l’itinerario della cordata tedesca che per seconda ha raggiunto la vetta, per lo spigolo Est. La via sale lungo la placca, povera di appigli, della paretina terminale (trovati 4 chiodi e 2 vecchi moschettoni).
Sviluppo della via m 280; difficoltà di IV, V, V+, 10 m, A1/A.2. Chiodi usati 20, 4 lasciati; ore di salita 6.30
Il libro di vetta si trova tra i blocchi dove sono presenti i cordoni della sosta di calata
- Bibliografia:
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Francesco Salvaterra " Presanella Rock e Ice"