Dal parcheggio di Melago, si attraversa il centro abitato (cartelli indicatori per il Rifugio Pio XI e la Malga di Melago) e si inizia a seguire la stradina che si tiene al centro della valle (Vallelunga) per circa mezz’ora fino ad un ponte in legno dove si trova un bivio. Poco prima del ponticello, trascurata la stradina di destra che conduce alla soprastante Malga di Melago (rifugio privato) seguiamo invece il ben segnalato sentiero di sinistra (segnavia n.2 e segni bianco-rossi) con indicazioni segnaletiche per il Rifugio Pio XI, che ben presto si inerpica in buona salita con diverse serpentine, superando un boschetto. Poi, superato il limite del bosco, il sentiero diventa molto panoramico, si fa più dolce e con percorso graduale e a mezza costa supera un costolone erboso e raggiunge una spalla dove si trova un pilone in legno della teleferica di servizio del rifugio. Da qui in breve, con evidente percorso si raggiunge il pianoro erboso dove è situato il rifugio Pio XI 2560 m. (Ore 2,00 indicative dal parcheggio di Melago al Rifugio). Subito dietro il rifugio, si volge a sinistra seguendo le indicazioni delle paline segnaletiche presenti (Schmied sentiero 2b) salendo a mezzacosta e in leggera salita per un breve tratto, fino ad incontrare un bivio, dove si piega a destra (cartello indicatore) e si risale una ripida china detritica con alcune serpentine, fino a raggiungere una grande conca detritica alla base di una bastionata rocciosa. Superata la conca il sentiero volge a sinistra risalendo un pendio di pietrame piuttosto ripido fino a raggiungere una seconda conca detritica. Si attraversa la conca verso sinistra (possibilità di trovare un piccolo nevaio in questa conca) e si punta ad una scarpata rocciosa, che il sentiero risale con una serie di serpentine su terreno ripido, dove ci sono alcuni passaggi esposti e alcune roccette che si superano con alcuni passi di facile arrampicata, un’ultima rampa di pietrame e di grossi massi conduce sul filo della cresta Ovest dello Schmied, dove si trova una specie di colletto senza nome. Si prosegue ora qualche metro sotto il filo di cresta sulla destra, superando alcuni piacevoli e divertenti passaggi di arrampicata (I grado) arrivando sotto ad un breve risalto (passo di II) che si supera agevolmente (corda fissa), altri passaggi su facili rocce portano ad un tratto di cresta più larga e agevole, con la cima ben visibile. Raggiunto un ultimo gradone roccioso, lo si supera con l’aiuto delle mani e si è sulla pietraia finale, che in breve conduce alla cima vera e propria, la croce rimane su uno spallone a circa 50 m di dislivello dalla vetta. In cima si trova solo un semplice ometto di pietre (ore 2,00 indicative dal rifugio alla cima). In discesa, si può rientrare dallo stesso itinerario, ma è consigliabile scendere dal versante SE e compiere la traversata di questa montagna. Si scende con percorso diretto, ed in pochi minuti si raggiunge la spalla dove si trovano una grande croce di legno, con il quaderno di vetta e una panchina. Poi il sentiero scende direttamente una scarpata rocciosa con alcune serpentine e alcune facili rocce, inizialmente su terreno piuttosto ripido (anche questo itinerario è totalmente indicato da segnavia bianco-rossi e ometti). Superato il tratto più ripido la traccia piega verso sinistra, oltrepassando una grande pietraia prima in piano e poi in leggera discesa, superando una zona con grossi massi e pietroni, a tratti un po’ malagevole fino a raggiungere una specie di colletto posto al termine di un pendio canale di erba e pietrame. Il sentiero scende con una lunga serie di serpentine il pendio fino ad intercettare il sentiero Richter (Richterweg) che scende verso il Rifugio Pio XI. Con lo stesso percorso seguito all’andata si rientra infine a Melago.
- Cartografia:
- Kompass carta 670 foglio 1. Val Venosta. Scala 1:25000 ; Tabacco foglio 043. Alta Val Venosta. Scala 1:25000