piu’ che una gita e’ stato un vero delirio..non ci si aspettava condizioni molto favorevoli ma nemmeno a questi livelli..in piu’ la parte iniziale nel bosco, ambiente molto ostico e non sempre chiaro come percorso, non ha di certo aiutato..abbiamo fatto qualche variante proprio per le condizioni e la quantita’ di neve trovata.
la situazione e’ migliorata arrivati al pian delle marmotte, dove il sole, gli spazi aperti e la vista della meta ci hanno un po’ rigenerati.
alcuni tratti di neve portante , dopo di che nuovamente sfondosa.
il canale presentava gia’ una scarica, quindi, presi dall’ottimismo ci siamo affrettati ad arrivare alla base di questo.
solo che purtroppo si siamo poi resi conto che la scarica non era della neve recente ma un po’ piu’ vecchia.
morale…prima parte del canale con racchette su neve fondosa fino alle ginocchia, poi una parte piu’ ripida con una piccola scarica dove sono riuscita a mettere i ramponi, ma dopo pochissimi metri nuovamente sfondosa.
non rimaneva altro che continuare con sci e racchette per migliorare la situazione , mentre la neve ora arrivava fino alla pancia.
prosecuzione lenta e faticosa, vento freddo e neve, trasportata da questo, che stavano diventando insopportabili..poi finalmente arriviamo verso la fine del canale ultima parte ripida sui 50° e qua per forza abbiamo proseguito a piedi scavando con le mani per farci strada, poi finalmente gli ultimissimi metri neve piu’ portante, crostosa.
viste le condizioni non e’ stato necessario legarsi, ma per me molto utili ramponi oltre che la picca..questione mentale..mi sentivo decisamente piu’ sicura !
guadagnata poi la punta siamo stati ripagati da bei panorami anche se in parte turbati dalla gonfia, e giu’ di corsa, per il vento gelido e la tormenta che ci stava raggiungendo.
siamo poi scesi dai pendii S-W verso il Vallonetto, difficolta’ a percepire i pendii miglioria causa della scarsa luce che non permetteva di avere una visuale della reale profondita’.
nelle condizioni attuali, che sono vivamente sconsigliate, la valutazione sarebbe da considerarsi una OSA, vista appunto la necessita’ delle racchette anche nel canale.
oggi con Enzo..al quale va un ringraziamento per aver praticamente battuto interamente la traccia, anche se dopo il suo passaggio con le racchette ancora sfondavo abbastanza..ma sopratutto per la determinazione di un escavatore da cantiere nel trincerare al meglio il canale.