Partendo dal piazzale basso degli impianti, si segue la sterrata di servizio degli impianti fino all’ottavo tornante, da dove si devia per una traccia di sentiero che sale a mezza costa lungo un solco di irrigazione. Si costeggia una presa dell’acquedotto e si arriva alle Alpi Piera 1600 circa. Qui termina il percorso “facile”. Si risale al meglio la dorsale a dx, fino a portarsi sulla cresta di Punta Palit. Una volta raggiunta, la si segue verso sx, e dopo alcuni sali e scendi si arriva a Punta Palit. Discesa verso il colletto tra Palit e La Rubbia (ripida e scivolosa, attenzione, il punto più delicato di tutta la traversata). Dal colletto salire fin sotto la dorsale della La Rubbia e, senza perdere quota, per chiazze di neve traversare in piano fino al colletto La Rubbia. Da lì per tracce di passaggio salire a sx, al Gran Munt.
Proseguire sulla cresta verso il Lion, fino al Colle Loetto. Qui alcuni sassi sulle rocce indicano una traccia di sentiero che, scendendo a sx, porta verso l’alpe Granairol (evidente baita costruita accanto ad un masso enorme). Il sentiero si perde più volte, occorre dirigere alla baita. Da qui altre vaghe tracce conducono alle alpi Piera, attraversando rivi e pendii invasi dai rododendri. Dalle alpi Piera si riprende la strada sterrata e si ritorna al parcheggio.
- Cartografia:
- carta IGC
- Bibliografia:
- Guida Monti Italia