E' un viaggio affascinante a cavallo tra le due valli del Gran Paradiso. Un panorama da favola fa da cornice alla salita.
Forse la traversata più interessante del gruppo, estremamente varia, panoramica, con difficoltà mai superiori al IV. L'ambiente è sempre di alta montagna e ciò richiede condizioni stabili e un lungo periodo di bel tempo che abbia pulito le rocce. Esistono numerosissime pos~ibilità di interruzione, in genere in çorrispondenza dei principali colli: è comunque s~mpre più facile il versante Cogne che quello Valsavarenche. Si può suddividere il percorso in due parti: Herbetet-Colle di Montandayné, roccia; Colle di Montandayné-Gran Paradiso, misto.
Per una descrizione impeccabile si rimanda al libro “Le 100 salite nel Gran Paradiso” di Grassi.
La cresta non supera il quarto grado.
Si effettuano 2 doppie da 20 metri per scendera dalla becca di Montandynè e qualche breve calatina per scendere da un paio di gendarmi.
I tratti più impegantivi si incontrano appunto nelle fasi di disarrampicata da alcuni torrioni.
Le parti di neve sono facili ma molto aeree.
Soste per le calate tutte in posto ma da valutare.
a)Integrale: è la soluzione più rigorosa e più consigliabile, ma presenta il disagio di un bivacco in cresta, a meno di non essere velocissimi. Piazzuole e terrazze non mancano: le più convenienti, anche logisticamente, risultano la cengia sulla 80 della Becca di Montandayné e quella precedente la calotta finale del Piccolo Paradiso. Dal Biv. Leonessa con l’itin. 54 in vetta all’Herbetet (m 3778, ore 4-5). La discesa della cresta 8 si compie con qualche doppia fino all’intaglio a 8 della “Biforcuta» (dalla torre si stacca il crestone O che scende al Colle E di Gran Neyron). Con una doppia di 30 m calarsi sulle cengie che corrono all’altezza di una fascia di rocce più chiare alla base della cresta 8 sul versante Valsavarenche. Tenendosi a 50-100 mdal filo seguire la cresta lungo queste facili rocce che conducono evitando le torri della parte iniziale della S direttamente al Colle Bonney (m 3587, ore 3-4). Con l’itin. 52 si scavalcano le Punte Budden m 3683 e si sale alla Becca di Montandayné m 3838 (ore 2.30). Si discendono i primi 100 m nevosi della cresta SO, quindi, ad un piccolo intaglio dove si abbassa a sinistra un camino, si piazza la prima doppia (20 m) che giunge ad un terrazzi no da cui con altri 20 m ci si cala alla larga cengia che taglia la cresta (posto per il bivacco, neve sulla cengia o poco distante). Si prosegue la discesa, eventualmente di nuovo in doppia e, dopo circa 50 m, si raggiunge con una breve traversata il Colle di Montandayné (m 3723, ore 1).Di qui perl’itin.43al Gran Paradiso (m 4061 ,ore 5, dal Biv. Leonessa ore 15.30-17.30).
b)Dal Colle Bonney: si evita la cresta S dell ‘Herbetet. In questo caso si può partire dal Biv. Sberna, raggiungendo il colle in 30 minuti. Di qui al Gran Paradiso ore 8.30-9. Questo permette di realizzare la traversata in giornata.
c)Aggirando le Budden e la Montandayné: dal Colle Bonney si scende facilmente sul Ghiacciaio di Tsasset e si sale alla Montandayné per la normale (itin. 51). Questa variante permette a chi sia provato dalla discesa della S dell’Herbetet di evitare il tratto meno interessante rappresentato dalla cresta N della Montandayné. Si risparmiano fino ad un paio d’ore