Gran Paradiso Via Normale del Rifugio Vittorio Emanuele II

Gran Paradiso Via Normale del Rifugio Vittorio Emanuele II
La gita
diegocecio
4 03/07/2022

Il ghiacciao si attacca a 3500 metri circa (vedi foto in allegato, qualche ometto). Neve portante. Terminale chiusa. Niente da segnalare. Nella parte bassa dell’itinerario, fare attenzione al punto in cui bisogna attraversare il torrente per portarsi sulla dx orografica (ci sono ometti vecchi che tirano dritto sulla parte sx); non è un grande problema ma il sentiero sulla parte dx è più agevole e meglio segnalato)

Con mio fratello Roberto. Partititi alle 17:30 circa da Pont il 2 Luglio, arrivati al Vittorio in tempo per montare la tenda e per fare cena in rifugio con un bel litro di rosso. Selva di peti. Sveglia alle tre, jetboil senza accendino, colazione sui tavoli del rifugio. In cammino alle 3:45. Roberto si scopre amante delle fotografie e mi constringe a fargli fretta. Arrivati sul ghiacciaio Roberto va in confusione; per qualche motivo, non riesce a mettersi i guanti (io non commento), pesta la corda, si infreddolisce e mi propone di tornare indietro. Mi confesserà più avanti che imbrago, corda e ghiacciaio lo stavano intimorendo. Messo piede sul ghiacciaio, tiriamo avanti senza problemi sferzati da un vento himalaiano; Roberto mi segue come un san bernardo. In men che non si dica, passiamo la terminale e siamo a 30 metri dalla vetta. Lasciamo le picche alla base e, seguendo il carosello attrezzato, raggiungiamo felici la madonnina di vetta, 8.45 circa. Roberto in cima al suo primo 4000 si sente ormai compare di Messner, Bonatti e Cassin. Affrontiamo il traversino esposto in cresta con un poco di apprensione da parte mia (e con non curanza da parte di Roberto che ormai si atteggia da alpinista), ci riappropriamo delle picozze e ci avviamo felici verso la discesa. Arriviamo senza problemi all’attacco della pietraia di ritorno. Calo di tensione; discesa a dir poco infernale che verrà dimenticata. Il resto è storia.

Gran Paradiso sempre bello ma la parte bassa del ghiacciaio è irriconoscibile. La vista sul ciarforon è deprimente. Ci arrivano tristemente le notizie dalla Marmolada. Pensiamo ai nostri bambini che, tra le numerose cose a cui dovranno rinunciare, non potranno mai godere dello spettacolo dei ghiacciai alpini come li abbiamo conosciuti noi.

Link copiato