Un anello grandioso. Mi associo al commento di chi ha inserito l’itinerario in merito alla bellezza dei luoghi attraversati. Valloni selvaggi, borgate dal fascino nostalgico e montagne grandiose con una storia alpinistica di tutto rispetto, le cui creste e pareti sono state scalate da grandi nomi del passato recente e meno recente.
La mulattiera che proviene dalla borgata Sassa e conduce al Gran Piano è stata da tempo rispristinata, per cui se come me avete la cartina con la dicitura “chiuso per frana” non tenetene conto. Le pendenze sono quasi inesistenti quindi tenere conto che il percorso si fa molto (ma molto!) lungo in proporzione al dislivello superato. Sentiero fino alla testata del vallone del Roc, pulito e sgombero da neve e ghiaccio. Oltre, ghiaccio in quantità più o meno abbondante ma mai da dare fastidio durante la progressione. Una volta sceso dal colle Sià e arrivato al borgo Vecchio, ho optato per proseguire la discesa verso Pianchetti anziché proseguire verso le altre borgate del Roc. Le tempistiche indicate qui su Gulliver sono corrette ma non regalate, per cui ne tenga conto chi abitualmente ama prendersela con comodo. Io pur guadagnando una buona mezzora/tre quarti scendendo a Pianchetti ci ho messo 6 ore comprese tutte le soste (circa 30 minuti complessivi). Consigliatissimo effettuare la gita nel periodo autunnale vista l’esposizione soleggiata per la quasi totalità del percorso. Infine, a differenza di quanto indicato circa il dislivello da superare, il mio altimetro ha segnato 1400m positivi. Più verosimile a mio avviso visti i diversi saliscendi affrontati.