- Accesso stradale
- Strada aperta fino alla diga di Teleccio
- Traccia GPX
- Torre del Gran S.Pietro da Teleccio
Un sogno realizzato!! Erano anni che volevo salire la Torre del Gran S.Pietro ma il valore aggiunto è stato poterlo fare nella stagione scialpinistica così da portare a casa anche la discesa del canale centrale che scende dalla cresta degli apostoli.
Il meteo è stato decisamente dalla nostra parte: dopo giorni di caldo anomalo, finalmente ottimo rigelo e temperature “normali” per la fine di maggio. Il tutto impreziosito da una giornata stabile, soleggiata e senza vento. Che regalo!!
Partiti intorno alle 6.30 dalla diga, presa d’assalto da numerosi scialpinisti diretti un po’ ovunque. La neve inizia a circa 15 minuti dal rifugio a quota 2200m e presenta solo una breve interruzione nel primo pendio-canale che conduce ai pianori superiori. I temporali del giorno precedente e l’abbassamento delle temperature hanno marmorizzato la neve così che è risultato addirittura più conveniente salire ramponi ai piedi e sci nel sacco. Salita senza storie fino al colle di Teleccio, il quale presenta qualche affioramento roccioso al suo culmine che rende difficoltoso l’ingresso in discesa con gli sci ma che non crea alcun problema in salita.
Superato il colle cambia l’esposizione e al momento di affrontare il canale in salita il sole inizia a fare il suo lavoro rendendo la neve un po’ sfondosa alla base. Terminale che inizia già ad aprirsi ma facilmente superabile a destra. Il canale presenta una profonda rigola al centro che abbiamo sfruttato in salita essendo la neve più compatta.
Dopo circa 250m D+ siamo sbucati alla sommità del canale e abbiamo lasciato gli sci per affrontare l’ultimo tratto di cresta che conduce in cima. Come avevamo calcolato, la neve presente era ormai compatta e portante, senza pericolosi tratti inconsistenti. Inoltre, grazie al caldo dei giorni scorsi e alle scarse precipitazioni delle ultime settimane, i tratti in roccia alle esposizioni soleggiate sono risultati asciutti. Salita non banale seppur con difficoltà contenute ma resa interessante dalle sezioni di misto e dai tratti ripidi ed esposti su neve dura da percorre con picca e faccia a monte. In un paio di passaggi, abbiamo incontrato difficoltà superiori a quelle descritte nell’itinerario estivo ma abbiamo poi capito di essere passati “fuori traccia” essendo il percorso classico nascosto dalla neve. Nei passaggi più esposti ci siamo comunque protetti facilmente con qualche friend oppure sfruttando alcuni cordoni trovati in loco.
Grande emozione in vetta dove la croce era praticamente sepolta sotto la neve. Vista superlativa e sincera stretta di mano con la mia fortissima socia. Dalla diga abbiamo impiegato 6 ore comprese soste, cambi di assetto e….. un mio malessere palesatosi negli ultimi 200m e poi sparito una volta sceso di quota…..
Discesa facilitata da una doppietta con la quale abbiamo bypassato un passaggio ostico percorso erroneamente in salita, poi normale amministrazione a ritroso sulle nostre tracce.
Ma veniamo al canale: ingresso oltre i 45° su strettoia nei primi 15 metri per poi allargarsi sufficientemente. Purtroppo la neve tendeva a scivolare via sotto gli sci e complice la profonda rigola centrale non è stato possibile fare molte curve. Tuttavia con condizioni migliori la sciata sarebbe stata sicuramente soddisfacente. Al momento della nostra discesa, Il canale presentava alcuni affioramenti rocciosi laterali, soprattutto a sinistra nella parte terminale dove un’eventuale caduta difficilmente sarebbe stata senza conseguenze.
Dal fondo del canale, sciata rilassata su bella neve “paciarina” smollata al punto giusto, di quelle che ti fanno tornare a valle con il cuore che sorride.
Un ringraziamento speciale alla socia Chiara Giovando per aver colto al volo il mio timido invito e avermi regalato un’altra grande avventura sui monti di casa.