Gran San Pietro (Torre del) Traversata degli Apostoli dal Colle di Money alla Torre di Sant’Andrea ed alla Torre di Sant’ Orso

Gran San Pietro (Torre del) Traversata degli Apostoli dal Colle di Money alla Torre di Sant’Andrea ed alla Torre di Sant’ Orso
La gita
max76
4 19/07/2012

Bella traversata, al di là del poco dislivello lunga, fisicamente impegnativa e spesso delicata nei tratti in discesa a causa della roccia non proprio delle migliori. Attualmente c’è molto ghiaccio fuori (pendio nord del Gran San Pietro e pendio successivo al Sant’Orso che sarebbe da scendere da relazione) e tutte le creste sono pulite.
La mattina non conviene partire troppo presto poiché occorre vedere da dove si deve accedere al Ghiacciaio Coupé di Money (calcolare un’oretta per la morena) .Non salire troppo in alto seguendo gli ometti e le tracce di sentiero (che serviranno poi per la discesa) perché si deve passare in basso a destra della base dell’evidente Cresta Paganini.
Noi, essendo in tre e quindi più lenti, abbiamo saltato la prima parte di cresta e tramite un ottimo pendio di neve (40-45°) siamo saliti direttamente all’intaglio sotto la parte più difficile della cresta. Presso il famoso buco c’è un chiodo a sinistra su tratto esposto che noi abbiamo ignorato. Subito dopo il buco c’è il passaggio più impegnativo che non ci è sembrato proprio di IV+, visto che di prese o tacche non ce ne sono ed è tutto liscio, anche il bordo superiore (chiodo a sinistra dove siamo passati e chiodo mobile più friend incastrato a destra).
La discesa dal Gran San Pietro è piuttosto granosa sia per la roccia pessima e gli sfaciumi che per l’individuazione del percorso (visti solo un paio di ometti). Scendere a destra per “cengette” per non più di una cinquantina di metri e poi tagliare a sinistra per aggirare uno spigolo (ometto sullo spigolo). Poco sotto noi abbiamo fatto una doppia da 25-30 mt. su masso con vecchio cordino opportunamente rinforzato con Kevlar e maglia rapida. Poi più o meno facilmente al colletto.
Il resto del percorso fino al Sant’Orso è più agevole ma comunque con alcuni tratti delicati.
Per la discesa conviene percorrere la prima parte della cresta paganini (neve e roccia non difficile, diversi segni di ramponi) fino al colletto omonimo perché il pendio ripido della relazione presenta ormai ghiaccio vivo. Dal colle scendere brevemente il pendio sottostante e reperire il punto migliore per superare la terminale. Scegliere ora il percorso più agevole per raggiungere le rocce della parte superiore della morena percorsa in mattinata stando attenti ai molti crepacci coperti dalla neve. Un’ora e mezza dal Sant’Orso per tornare al bivacco mi pare un po’ ottimistica.
Non aspettatevi di trovare le tracce di altre cordate. A mio giudizio la difficoltà complessiva è AD/AD+.

Con Alfredo e Jack

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