- Accesso stradale
- In autobus a St. Jacques
Condivido sul fatto che il vero plus della gita è l’attraversamento del Vallone delle Cime Bianche, poi la vetta è la ciliegina sulla torta.
Percorso facile ed evidente, anche se non è certo un’autostrada; i bolli ci sono sempre e conviene cercarli per non trovarsi poi su qualche traccia secondaria.
Dopo il pianoro sopra Mase (quello solcato dal torrente) il pendio col sentiero deve essere franato e il percorso è veramente vertikal ma non presenta problemi.
Lo stacco dal 6 per il sentiero 5A è ben segnato e il guado agevole; il sentiero non è forse ben evidente, io non l’ho seguito puntando su diritto “tanto il colle è appena lì sopra ……”; non è proprio così, più avanti e quasi al lago l’ho comunque ritrovato poi non ho ben capito dal lago al colle che percorso segua ma ormai non si può più sbagliare, essendo in quell’infelice cantiere del comprensorio sciistico. Meno male ci sono i camosci a ingentilire l’ambiente.
Dal colle alla vetta sentiero stra-marcato, bollato e omettato, basta salire sul tetto della funivia.
Discesa sul versante Valtournenche per non ripetere il percorso dell’andata, anche se non è il massimo scendere su piste da sci. Sentiero 20 sempre perfettamente indicato, si scende sulla SR46 un centinaio di metri a valle della stazione della funivia.
Gita tutto sommato veloce anche se lo spostamento da St. Jacques alla Gran Sometta sembra notevole. Panorama galattico su Cervino e Murailles, più ristretto invece sul Rosa; giornata soleggiata ma limpida solo “a breve gittata”, tanta foschia in lontananza.
Un saluto agli escursionisti in vetta, in particolare al border Snuky, eccezionale soggetto fotografico.