Dalle Grange di Valle Stretta (dove sono situati i due Rifugi III Alpini e Re Magi) si prosegue sulla stradina che porta verso il Piano della Fonderia m. 1911. Seguendo la stradina si oltrepassano prima le Grange Serre e poi si tralascia una stradina che si dirama a destra (porta al Lago Verde), si supera un bel bosco e si arriva nei pressi del Piano delle Fonderia, qui si deve proseguire sulla stradina a sinistra (cartello indicatore per il Monte Thabor) che una serie di tornanti prende rapidamente quota e porta alla Maison des Chamois 2093 m (sede di una colonia alpina). Proseguendo lungo il sentiero (spesso sono presenti delle tracce) si sale verso sinistra su terreno ondulato in maniera graduale e non ripida, fino a raggiungere l’inizio del vastissimo pianoro, noto come Piano dei Serous 2204 m nei pressi del Ponte delle Pianche. Si tralasciano le eventuali tracce presenti che attraversano il ponte (tracce che portano generalmente al Monte Thabor) e si piega invece a sinistra, inoltrandosi nel pianoro. Nel pianoro si sale verso sinistra, tenendo come riferimento il torrente che scende dal Lago Lavoir (quando non sia totalmente ricoperto dalla neve), si costeggia dunque il torrente sulla sinistra, e dopo aver superato alcuni dossi e ondulazioni si raggiunge la conca dove è situato lo splendido Lago Lavoir a quota 2281 m. Costeggiato il lago a sinistra si sale poi sulle ondulazioni e i pendii di destra, entrando in un valloncello (che si segue tenendosi al centro) che porta ad una specie di valico che precede la conca dove si trovano i Laghetti della Gran Tempesta 2486 m. Senza toccare i laghetti ci si porta a sinistra in un vallone che si apre sotto il versante Ovest della Rocca Gran Tempesta, ben visibile in alto. Si inizia a risalire i pendii ripidi di questo valloncello direttamente e/o con alcune diagonali prima a destra e poi verso sinistra, si superano alcuni rocce affioranti, e volgendo a destra con percorso meno ripido si va a raggiungere il Passo della Gran Tempesta 2925 m. Dal colle, si prosegue inizialmente lungo il filo della cresta NO su neve e un tratto di facili roccette affioranti, poi giunti sotto l’elevazione rocciosa della quota 2959 m. si attraversa a destra su roccette e neve (percorso leggermente esposto, ma non difficile) raggiungendo una piccola spalla nevosa da dove si vede bene la cima e il percorso ancora da fare. Da questa spalla si scende in diagonale verso destra, su neve e facili rocce fino a raggiungere il colletto di quota 2933 m. Non rimane che proseguire lungo il filo di cresta su neve e qualche breve gradino roccioso fino a raggiungere la vetta, sormontata da un grande ometto di pietre e da un pannello ripetitore del soccorso alpino francese.