Di accesso faticoso merita una visita per l’ambiente selvaggio in cui si trova, una lunga cresta irta di spuntoni, ma anche difesa da pareti rotte e frantumate.
Il percorso è segnalato con il bollo 10A e questo permette di raggiungere la cresta dove è più vulnerabile, altrimenti il passaggio sarebbe difficilmente individuabile.
Descrivo qui l’accesso da Montadayne.
Dal parcheggio dell’alpe Pravieux (m. 1829) inizia il sentiero per il rifugio Chabod, che in un’ora porta all’alpe Lavassey, m.2194.
Da qui si può proseguire per il sentiero n.5 che porta al rifugio o prendere il sentiero 5A dell’alpe Montadayne, che raggiunge il sentiero 10A poco sopra il rifugio.
Da questo punto si prosegue quasi in piano in un bell’ ambiente di acque, prati, sassi e morene, popolato di camosci sino a raggiungere la base della cresta, dove si comincia a prendere quota, traversa poi lungamente verso est (in questo tratto il sentiero è spesso coperto da grossi massi, ma sempre ben segnalato da ometti e segni gialli).
Ad un bivio i segnali piegano a Nord (diritto tracce e ometti proseguono verso il non lontano colle Ovest di Neyron).
Ci sono gli ultimi cento metri da percorrere, dove i segni gialli e gli ometti ti prendono per mano per farti superare con tutta tranquillità un terreno piuttosto infido.
Seguendo i segnali passato un pendio detritico, moderatamente inclinato,si traversa a destra per risalire un canalino, oltre il quale si poggia a sinistra su un cengione, e superato un altro canalino, ci si affaccia sul precipite versante di Leviona, il cui accesso è attrezzato con una vecchia catena arrugginita che si perde nel vuoto sottostante.
Prevedere 5 ore dall’alpe Pravieux.
- Cartografia:
- Carta dei Sentieri n. 9 - L'Escursionista editore
- Bibliografia:
- Guida Monti d'Italia - Gran Paradiso