Il percorso è alla portata di tutti; i primi 3 Km su asfalto ed il resto si svolge interamente su strada carrabile sterrata (tutta in salita): l'unico rischio è di essere investiti da un fuoristrada!
L'ultimo punto in cui rifornirsi d'acqua è l'abitato di S.Jaques, praticamente all'inizio del percorso, conviene partire con la borraccia piena, sopratutto sotto il solleone.
Considerato comunque il dislivello (974m) deve essere giudicato come una scampagnata impegnativa.
La partenza avviene dal parcheggio situato al temine dell’abitato di Champoluc verso Saint Jaques.
La prima parte del percorso (Champluc-Frachey) può essere fatta o su strada asfaltata oppure si può seguire per circa 1,5 km il torrente Evançon percorrendo una delle due strade sterrate che lo costeggiano sui due lati; in questo caso è meglio prestare attenzione ai turisti che passeggiano godendosi il paesaggio.
Dopo avere passato il parcheggio della funivia di Frachey (2.5 km dalla partenza) si percorre una breve rampa (circa 500 m) e si arriva nella piazza di Saint Jacques, ultimo paese della Val d’Ayas. Si procede dritto per circa 300 m lungo la strada asfaltata fino ad arrivare, al termine di una ripidissima salita, ad un bivio in corrispondenza di un pilone votivo posto in mezzo alla strada. Qui si gira a sinistra attraversando il torrente Evancon e si prosegue sulla strada asfaltata, sempre in salita, per altri 300 m, dove comincia la strada sterrata.
Procedendo in mezzo ad alternarsi di boschi e prati, dopo circa 800 m si arriva, in corrispondenza di un falsopiano, ad un bivio.
La strada che stiamo seguendo fa un tornante, ma anziché svoltare a destra, proseguiamo per la diramazione sulla sinistra, procedendo in realtà nella naturale continuazione del sentiero. Il tratto a destra porta verso la presa d’acqua del Rio Cortod, e verso il Colle Superiore delle Cime Bianche.
Da qui si incomincia a salire, in un continuo alternarsi di boschi e prati. Dopo circa 2 km di salita non troppo ripida e su un fondo abbastanza regolare si superano alcuni alpeggi e, sempre salendo, si arriva all’Alpe Nana inferiore 2050 m.
In prossimità di un’alpe s’incrocia una strada sterrata che prosegue in piano, parallelamente al canale Cortod, sia verso destra, che verso sinistra. Procedendo a sinistra, dopo essere passati sotto due brevi ma buie gallerie si arriva a Mandriou sempre costeggiando il rio Cortod. Procedendo a destra ci si ricongiunge col sentiero pedonale che arriva alla presa d’acqua del Rio. Il percorso prevede di continuare sulla strada carrabile.
Continuando per il nostro sentiero i pini sono sempre più rari e dopo un paio di ripide, ma non troppo, salite ci si addentra nel vallone di Nana, dove, se non si fa troppo fracasso, e non ci sono in giro troppi turisti, non è raro incontrare qualche marmotta.
Proseguendo la salita dopo circa un chilometro e mezzo si arriva all’Alpe Nana superiore 2150 m in mezzo ai prati ed alle rocce.
La strada prosegue in leggera salita in mezzo al vallone e quindi, superati due tornanti, torna a salire in modo più deciso. Successivamente la strada torna a salire in un’unica, ripida rampa per 1,5 km circa. Poi, nel punto dove la valle torna a stringersi la strada sale ripida (quasi al limite).
Ricominciano i tornanti e dopo approssimativamente altri 2 km (12.5 dalla partenza) si giunge al Rifugio Tournalin 2535 m.
Diversamente il ritorno (tutto in discesa!) avviene sullo stesso percorso dell’andata, ma volendo lungo la strada è possibile scendere per qualche ripido e tecnico single track, prestando attenzione a chi sta salendo a piedi!