ci sono vari altri diversi itinerari possibili, che percorrono versanti e valloncelli molto piu' pittoreschi e particolari di quello proposto in questa relazione, ma questo e' quello che rende possibile il concatenamento di tutte le cime proposte in modo piu' completo e sensato.
Il Corna Camoscera e' famoso nella zona per la ferrata della Madonnina del Coren (non banale e da fare con condizioni di sciutto) e per la sua bella e complessa falesi di arrampicata (si trovano varie info su altri siti), mentre, la via normale di salita, qui proposta, ha comunque dei brevi e carini tratti di salita attrezzati.
Si parcheggia l’auto a Cavaglia (nessun piazzale per parcheggiare, pochissimi piccoli slarghi a fianco della strada, o parcheggiare sul lato della strada gia’ stretta di suo).
Prima di arrivare al termine della strada asfaltata (che prosegue poi sterrata), si incontrano i primi cartelli indicanti Coren (Corna Camoscera) e Castello Regina sentiero 596.
Immediatamente, appena oltrepassate le ultime case, appare la bella ed imponente sagoma rocciosa del Coren e relativa croce di vetta.
Si trova poco dopo il bivio tra Castello Regina (percorso di andata) verso sx e Rif. Lupi di Brembilla (percorso di ritorno) verso dx.
Seguire per Coren e Regina fino ad arrivare nuovamente al bivio tra il ”sentiero attrezzato del Coren” (che in realta’ e’ la Ferrata della Madonnina-non banale, per la quale occorre specifica attrezzatura da ferrata) e ”via normale del Coren”.
Prosegure diritto per la ”via normale” , che porta tra il Coren ed il Castello Regina, passando sotto le belle pareti di arrampicata del Coren.
Giunti all’attacco della salita del Coren vi e’ un cartello raffigurante ”la via ferrata” da fare con imbrago e tutto il necessario, questa e’ invece la via attrezzata , dove ci sono due scale e delle catene, in ogni caso (come per la vera ferrata) fare attenzione in caso di umidita’ e bagnato, terreno e roccia scivolosi.
In pochi minuti, tra la via attrezzata ed un altro breve tratto di cresta, si arriva alla croce di vetta 1343 mt.
Scendere dalla punta a ritroso, seguire un breve tratto iniziale per Regina fino ad incontrare i cartelli per Castello Regina a dx e Foldone e pizzo Grande diritto.
Seguire per questi ultimi due, il Regina verra’ fatto al ritorno dal versante opposto.
Dopo aver tagliato le pendici del Regina si arriva nuovamente al bivio tra la salita del versante opposto del Regina ed ancora le indicazioni per Foldone, seguendo nuovamente queste si scende verso una postazione di caccia ed ancora si prosegue a sx sempre sul 596.
Il percorso sale affiancando il lato piu’ roccioso del Foldone e giunti ad una selletta, su un sasso, e’ indiacata la salita diretta per cresta, tra erba e roccette, poi si passa tra qualche alberello ed infine si sbuca sulla larga ed erbosa e poco pronunciata vetta del Foldone 1497 mt.(nessuno ometto)
Ridiscendere la cresta o farsi strada tra gli alberi sul versante nord raggiungendo la sottostanta baita del Foldone, con piccolissimo ”laghetto” artificiale annesso.
Da qui il percorso si fa in leggera e continua discesa, si raggiunge un’altra postazione di caccia, e si seguono i cartelli per il Pizzo grande.
Poco dopo aver preso il sentiero, tacca rossa, fare molta attenzione che immediatamente si stacca sulla sx, poco evidente, una traccia di salita piu’ diretta (segno poco evidente rosso su un albero e piu’ avanti segno rosso su roccione), dopo questo tratto il percorso diventa nuovamente molto marcato e segnato, si giunge ad una prima elevazione, abbandonando i segni e proseguendo per tracce, si raggiunge la piatta vetta del Corna Quadra 1157 mt (nessun ometto) , con davanti il Sordadello.
Si scende di poco dal Corna Quadra, e tra gli alberi si ritrovano le tacche rosse che proseguono verso il Pizzo Grande, le si abbandonano nuovamente e si risale il Sornadello ravanando un po’ tra gli alberi e stando a lato della sua cresta e, appena possibile e dove comodo, uscire in cresta e raggiungere l’erbosa punta, facendo attenzione all’erba scivolosa, in quanto il lato ovest della montagna ha dei pendii ripidi su canalini.
Anche qua, 1580 mt (la piu’ alta tra le altre) non vi e’ ne croce ne ometto di pietre per indicarne la punta.
Scendere ora dal lato opposto, NE, e qua poco dopo si trovano segni rossi ad indicare il percorso tra gli alberi, fino a riconguingersi con quelli del sentiero diretto al Pizzo Grande, seguendoli si raggiunger un ”colletto”con piccole paline, si continua per Pizzo Grande, con percorso un po in discesa.
Si continua nel bosco, poi, una volta usciti , in breve, si raggiunge la croce del Pizzo Grande 1574 mt, posta poco piu’ sotto del punto piu’ alto di cresta.
Ritornare ora a ritroso fino a raggiungere la risalita al Regina sul suo lato nord, salita molto ripida, attenzione in caso di terreno bagnato.
In punta al Regina, 1423, ometto con nome.
Scendere dal Regina per la sua cresta SE, raggiunto il bivio con il sentiero 596 di discesa verso Cavaglia, risalire verso il rif dei Lupi e quindi alla soprastante punta del Pizzo Cerro 1285 mt.
Scendere ora nuovamente al bivio, prendere il 596 (cartello x Cavaglia), che scende deciso, ma non in breve tempo, e riporta al primo bivio incontrato all’andata.
- Cartografia:
- kompass 104 alpi Orobie