1) Si attacca subito a sinistra del colletto per una fessura all’inizio strapiombante con spit evidente. Dopo una trentina di metri, al terzo spit, si abbandona la fessura e si traversa a destra (ancora 2 o 3 spit ed un chiodo) fino alla sosta nella fessura che è il proseguo di quella da cui attacca Eisbrecher, che si interseca negli ultimi metri. 50 m, 6a+, 5 spit e 1 ch.
Questo primo tiro è decisamente il chiave, ed il passaggio più difficile è nei primi metri. Lo avevo già percorso molti anni fa salendo Eisbrecher ed anche nel contesto di quella via che è più impegnativa di Accept mi era parso uno dei più difficili. Una cordata che ci seguiva è riuscita ad evitare lo strapiombo iniziale della fessura più facilmente in placca a destra…
2) Dalla sosta dritti per fessura passando vicino ad una delle soste della linea di calata. 25 m, 5b, 2 spit.
3) Diedrino tecnico (2 spit) poi traversare a destra, intersecare la classica (spit in comune) e obliquare a destra in placca non difficile verso uno spit molto alto. più psicologico che difficile. Dallo spit proseguire diritti fino ad una sosta sotto un raddrizzamento. Non farsi attrarre verso destra da un’evidente sosta con moschettone che appartiene a qualche ostiata più moderna. 50 m, 5 spit, 5c+
4) Dritti sopra la sosta (molto bello e con isperati piazzamenti di nut) fino a brancare un bel lamone che porta fuori a sinistra ad una sota a pochi metri dalla classica. Ultimi metri su ciuffi che richiedono un po’ attenzione. 40 m, 5c, 2 spit.
5) Lievemente a destra, un po’ di placche, un canalino e a uno spit uscire in placca a destra e poi giungere alla sosta. 40 m, 5 spit 5c (il più potevano concederlo, forse pure il 6a.
6) Salire sotto gli strapiombi per placca lavoratissima, allo spit andare a destra e risalire un diedrino prima facile, poi con un passo molto delicato ed infine ancora più semplice. Alla fine toppe erbose fino alla sosta a sinistra sotto un naso strapiombante. 40 m, 4 spit, 6a (casuale, assolutamente identico ai tiri di 5c, ignoro del motivo di tale concessione)
7) Fessura larga obliqua a destra che contorna il naso strapiombante, alla fine ci si infila in un diedro camino abbastanza sgradevole con qualche blocco non proprio rassicurante. 40 m, 3 spit, 5c davvero un po’ stitico… ma io detesto i camini.
8) Campionato mondiale di illogicità: dritti nel diedrone fino a montare sopra un blocco. Passo rognoso obliquo a sinistra (eventualmente superabile in artificiale su ottimo micronut – BD 4 mi pare) e 3 spit di comodo A1 posti vicini ad una sottile fessura obliqua. Per chi ha dita fini come knife blades e si tiene a bestia 7b+. Dopo cornicetta facile a sinistra e rumeghi un po lichenosi (spit in un diedrino) fino ad una zona appoggiata dove si sosta comodamente su due spit infissi in una placca bianca. 35 m, la relazione originale recita 5c+, 4 passi di artificiale, 5 spit. Gli spit sono solo 4, di cui tre di artificiale ed il passaggio per prendere il primo, soprattutto se non avete il micronut per assicurarvi è un po’ una gatta da pelare.
Discesa: Con una doppia da 60 m si arriva alla sesta sosta. Doppia rognosa ed a rischio incastro… ma probabilmente meglio che spezzare in due e fare doppia per il camino che rigurgita di lame e blocchi. Forse a cercare a sinistra c’è una sosta intermedia dell’estremata che risale il naso strapiombante. Altra 2 doppie fino alla zona di cengie in prossimità della Niedermann. Lievemente a sinistra faccia a monte fino alla pista di doppie principale dalla quale con due bei doppioni si arriva giù. I robi che hanno messo sono orripilanti e non così comodi e furbi come si potrebbe pensare. Ho visto una corda incastrata per essersi arrotolata intorno (l’abbiamo sbrogliata noi per loro) ed anche noi abbiamo avuto un intoppo a fine corda che per fortuna si è risolto da se. Poco più a sinistra ci sono dei più sobri ancoraggi con due spit e catena…
Si scende nel canale fra parete e avancorpo fino ad un’evidente cengia a metà avancorpo (molto evidente dall’alto della prete) che si percorre fino all’estremità. Ancoraggio e doppia di 55 m fino al nevaio. All’orlo del nevaio in corrispondenza di una grotta di cristalli scempiata dai cercatori dei medesimi spit con moschettone. Una doppia sul nevaio permette di togliersi dai piedi il tratto ripido.