A sud lo sguardo spazia fino al Monviso e l'Argentera .
Da evitare con nebbia, in quanto l'itinerario non è segnalato .
Molto consigliabile pure il percorso inverso.
Proseguire oltre la sbarra (divieto nel periodo invernale e inizio primavera) dopo alcune centinaia di metri a sinistra si incontra un piccolo spiazzo erboso quota 1440 m.
Lasciare qui l’auto, poco più avanti c’è una fontana.
Dallo spiazzo proseguire per la sterrata fino ad un incrocio con indicazione Vaccherezza dove è presente un cippo votivo. Voltare a sinistra fino a raggiungere questa frazione; (proseguendo invece per la strada si raggiunge il Colle del Colombardo, passando sotto le pendici della Punta Sbaron).
La strada prima scende leggermente e poi segue la curva di livello; si supera l’Alpe Gagnor e dopo circa 3 km a quota 1520 m si trova un cartello con l’indicazione “Sentieri della Memoria – Colle della Portia”. Si abbandona quindi la sterrata per prendere a dx un bel sentiero segnato con tacche rosse che attraversa un tratto di bosco e poi con un lunghissimo traverso a mezza costa supera l’Alpe Barauda (visibile in basso a sx) e arriva all’Alpe Portia Vecchio 1930 m che non si vede fino all’ultimo.
Da qui si sale al Colle Portia, visibile in alto, per tracce e poi voltando a destra per cresta erbosa e vaghe tracce si raggiunge la vetta, oppure si sale con direzione NNE per prati ripidissimi fino alla cresta che arriva dalla Punta Grifone, si gira a sinistra ed in breve si raggiunge la meta.
Discesa lungo la cresta prativa su sentiero non segnato. Con alcuni saliscendi si raggiunge la Punta Sbaron 2223 m e di qui si scende all’Alpe Muandetto quota 1913 e poi seguendo la strada sterrata che arriva dal Colle del Colombardo si ritorna all’auto chiudendo l’anello.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 Bassa val di Susa e Val Sangone