Sgambata sulla Grignetta dopo il Monte Leone del giorno prima. Partito al buio mi godo in silenzio totale l’alba sul sentiero della direttissima nei pressi del canale Caimi. Il percorso è un continuo saliscendi, ci sono molti tratti esposti, non è certo il modo più veloce di salire in vetta! Giro sconsigliato a chi soffre di vertigini o non ha piede fermo. Non conviene fidarsi troppo di catene e cavi soprattutto appena dopo il disgelo delle nevi invernali, ho visto qualche ancoraggio saltato. Se non si utilizzano le catene i passaggi di arrampicata non vanno oltre il 2+, forse qualche 3 andandoselo a cercare. Occhio ai molti tratti sporchi di terriccio. Catene e staffe sono indispensabili per affrontare in sicurezza alcuni traversi e la discesa nei pressi del caminetto Pagani. Casco indispensabile, circolano molti arrampicatori e molti camosci che fanno volare pietre ovunque. Mi sono fermato nel punto in cui poco a monte del rifugio Rosalba il sentiero sbuca sul lato N della montagna, troppa neve. Avevo con me picca e ramponi ma era troppo pericoloso affrontare i traversi in direzione vetta con tutta quella neve di marmo senza una corda. Sono quindi sceso dal sentiero dei Morti a valle del rif Rosalba e da lì con qualche saliscendi fino ai Resinelli. Invasione di merenderos al parking. Ambiente spettacolare e quasi gotico tra le guglie della Grignetta. In solitaria