Primi salitori: Claudio Cima, Pippo Pellegrini, 11/09/1973.
Attrezzatura: soste attrezzate con fittoni resinati da collegare. In via presenti fittoni distanziati e chiodi normali, facilmente integrabili con friend e nut (roccia molto fessurata).
Periodo consigliato: primavera, estate, autunno. La via è comunque percorribile tranquillamente anche in inverno, scegliendo giornate soleggiate e senza vento.
Lunghezza 1, III+, IV: verticalmente per lame di roccia, inizialmente solide, poi con qualche sasso mobile (prestare attenzione). Da ultimo leggermente a destra fino alla base di un canalino un po’ friabile: sosta su due fittoni da collegare. (Lungo il tiro: tre fittoni ed un chiodo normale).
Lunghezza 2, IV-, IV: risalire il canalino su roccia a tratti delicata. Possibilità di proteggersi prima su un chiodo sulla sinistra, poi, alcuni metri più in alto, su una pianta a destra, ed infine su un fittone al centro. Dal fittone salire obliquamente a destra su roccia buona seguendo una bella fessura (possibilità di proteggersi su un sasso incastrato), andando infine a sostare sopra una grossa lama.
Lunghezza 3, IV+, VI- o A0, III+: salire nel diedro a sinistra della sosta (impegnativo, ma si tratta comunque di pochi passi parzialmente azzerabili) tornando subito più a destra, e proseguendo su difficoltà minori (chiodo), uscendo quindi sullo spigolo a sinistra.
Segue un tratto non difficile, fino ad una breve impennata della cresta: fittone, salire rimanendo un po’ a sinistra fin sotto uno strapiombino, che si aggira a destra (fittone). Proseguire a destra (all’ombra!) salendo per una rampa e un muretto: qualche chiodo normale. Dall’ultimo chiodo traversare in orizzontale a sinistra arrivando ad una cengia, su cui è posta la sosta.
Lunghezza 4, IV: magnifica lunghezza: salire una netta fessura (fittone) proseguendo poi sullo spigolo per fessure verticali ben appigliate, spostandosi infine un poco a sinistra per raggiungere la sosta.
Con un’ultima breve e semplice lunghezza di pochi metri si arriva alla cima vera e propria del Torrione. Sosta su catena. Si può tranquillamente evitare questo tiro allungando il precedente.
Discesa:
sul versante opposto a quello di salita: traversare per cresta e roccette fino ad arrivare ad un arco naturale nella roccia: poco prima dell’arco scendere a destra per tracce di sentiero e roccette, tornando in breve sul sentiero delle Foppe e all’attacco della via. (0h15)
In inverno prestare attenzione: la discesa rimane in ombra, e può quindi essere innevata e ghiacciata.
- Cartografia:
- Multigraphic - Brianza, Prealpi Lombarde - scala 1:25.000 - Kompass, foglio 105 - Lecco, Valle Brem
- Bibliografia:
- Corti P., Grignetta e Medale, arrampicate nel giardino di pietra, Novantiqua Multimedia, 2005