All’attacco un’evidente scritta rossa e un vecchio chiodo. Forse è più facile vedere prima quella di Don Bernardo. L’attacco vero e proprio si raggiunge per un facile canaletto obliquo dall’attacco di Don Bernardo p proveniendo da sinistra per un giro per cenge agevole.
La prima parte della via (quattro tiri) all’inizio sale per una sorta di avancorpo a destra di un canale per poi attraversare il canale e salire per il muro a sinistra. Sono quattro tiri essenzialmente trad, direi sul 5.9 ammerega, molto belli e molto ben proteggibili. Il terzo tiro può essere agevolmente unito al secondo perchè è molto breve e sospetto sia stato fatto corto per fare in modo che sia sufficente una serie di friend, altrimenti sarebbe comodo raddoppiare il Camalot 2 e 3.
La parte alta sono solo due tiri, di cui il primo, dato 6b, abbastanza sopravvalutato ma non da sottovalutare per qualche tratto di roccia delicata e qualche passo strano. Oltre che molto lungo. Il successivo, settimo e ultimo tiro, dice la sua negli ultimi 7 o 8 metri di bellissima fessura strapiombante fisisca e non facile (ecco, se non è 6b+ almeno 6b di sicuro) con il primo e unico spit un po’ alto (il chiave è raggiungerlo, ma ci si protegge benissimo) e che termina in una bellissima dulfer sulla cuspide. Proteggetevi bene che la cengia sotto è in agguato. Se pensate di essere al limite attrezzate una sosta sulla cengia alla base della fessuretta così il socio vi cura bene. Bella via nel complesso e ambientone.