Dal parcheggio nei pressi dell’Alpe Guglia (ma la località è nota anche come Chamanna dal Stradin) si seguono le indicazioni (cartello indicatore per il Piz Jiulier, segnavia bianco-azzurri) e si inizia lungo il sentiero in leggera discesa che porta ad oltrepassare una conca di grossi pietroni per risalire subito dopo, uno ripido dosso erboso prima e detritico poi. Superato il dosso iniziale del vallone, si prosegue verso destra entrando in una vasta conca detritica (nota come Munteratsch), e da qui si supera una ripida rampa morenica a sinistra (sede di un antico ghiacciaio, ormai completamente scomparso) su pietroni di ogni dimensioni e non sempre stabili, con percorso non sempre agevole si raggiunge il culmine della rampa, dove si vede bene la conca terminale ed il colle della Fuorcla Albana che dovremo raggiungere (si può evitare il saliscendi tenendo il centro della conca terminale ed evitando il tratto in salita, evitando di seguire i segnavia e gli ometti presenti). Si scende ora per pietroni e qualche gradino roccioso nel fondo della conca terminale, da dove un sentierino che sale in diagonale verso destra, su terreno più stabile, raggiungendo la Fuorcla Albana m. 2870, dove si trova un piccolo bivacco di emergenza senza nome. Qui arriva anche un altro sentiero, proveniente dall’Alpe Suvretta (Saint Moritz). Si prosegue ora lungo la “Crasta da la Senda”, lungo il sentierino che si tiene a sinistra e qualche metro sotto il filo di cresta, segue poi un traverso a destra che permette di evitare una balza rocciosa, entrando in un ripido canalone detritico, che con percorso ripido e abbastanza diretto, superando alcune facili roccette e un gradone (attrezzato con catene) riporta sul filo di cresta. Si prosegue per un breve tratto lungo la cresta, poi si traversa nuovamente a destra per evitare alcuni torrioni su alcune cenge, segue un altro tratto di cresta, un traverso a sinistra e il primo intaglio (esposto, ma protetto da paletti e catene) e successivamente si incontra il passaggio più impegnativo della salita, una placchetta liscia, inclinata ed esposta (passo di II) ma attrezzata anche in questo caso con catene. Ci si trova ora sotto la Cima Est o anticima, che viene aggirata completamente a sinistra seguendo una lunga cengia quasi pianeggiante, prima facile e poi si restringe, diventando più impegnativa ed aerea (catene), alcuni gradini rocciosi e un tratto aereo lungo il filo di cresta portano al secondo intaglio esposto, anche qui si trovano le catene e i corrimano. Un ultimo tratto di cengette, canalini e qualche gradino roccioso portano al tratto finale di cresta, una traccia di sentiero e alcune facili roccette porta alla cima, indicata semplicemente da un grande ometto di pietre. Attenzione a non smuovere pietre mobili, presenti quasi ovunque, dato che la cima gode di una ottima frequentazione. (ore 4.00 indicative dall’Alpe Guglia alla cima). In discesa si percorre integralmente lo stesso percorso di salita.
- Cartografia:
- CNS foglio 1257 - Saint Moritz - scala 1:25.000