Nel 1990 Elio Cacchio chiodò dall'alto a spit il monotiro "Elio e le corde tese", piazzando un m8 a sinistra del punto d'attacco della fessura, che costituisce anche il passaggio più difficile ma anche quello più proteggibile. Dopo un periodo di oblio , al masso è approdato nel 2005 Gianluca Furiozzi, che ha aperto sul lato sud diversi monotiri estremi, scavando praticamente ogni presa. Tralasciando l'atto dello scavo, il fatto più discutibile è forse che egli abbia addirittura cambiato il nome al masso, ribattezzandolo in una monografia uscita su ALPWALL, "la Centrifuga" (!!!).
Oggi l'oblio è calato anche su quelle vie estreme, testimonianza del fatto che occorre saper guardare oltre la "necessità" personale e ritrovare il giusto spirito esplorativo.
Scalare i 30 metri di questa fessura, disponendo oggi dei bd, significa però la possibilità di ripercorrere i gesti di quegli anni, in cui la scalata era più coraggiosa e forse più magica.
La via attacca nei pressi di un rudere addossato al gigantesco masso.
Afferrare in dulfer la fessura senza aiutarsi con la fastidiosa betulla e ribaltarsi supra lo strapiombino 6a+ (ben proteggibile). E’ possibile anche stare a sinistra su “Elio…” con difficoltà di 6b e 1 spitrock. La fessura si allarga ora decisamente divenendo orizzontale per poi impennarsi in diagonale a sinistra. Gli ultimi metri sono off-width, difficili da proteggere anche con un bd5, ma l’interno della spaccatura è più ricca di appigli. In uscita, dopo una placchetta è possibile sostare su due spitrock con catena + 1 fix da 10 mm, oppure allestire come un tempo la sosta su blocchi e spuntoni.
Discesa: in doppia dalla sosta o a piedi sul facile retro del masso.
Materiale: Se si vuole proteggere bene il tutto, occorrono due 4bd e un 5. Tuttavia ai più decisi sarà sufficiente un solo 4. Utili l’1 e il 2.
- Cartografia:
- Alta Valle dell'Orco - Escursionista e Monti editori
- Bibliografia:
- Tra il Classico e il Moderno - Blatto, Bosticco, Rosa