La roccia è generalmente buona, tranne nei tiri centrali dove risulta un po' rotta e poco proteggibile. Difficoltà generale: ED-
Consigliabile lasciare gli zaini prima della biforcazione del sentiero, per recuperarli facilmente in discesa.
L’attacco si trova c. 5 m a destra della Direttissima, sulla verticale di una fessura caratterizzata da una nicchia chiara, che termina sotto un tetto giallo 40 m più in alto.
Per facili rocce si arriva sotto due diedrini paralleli, si sale quello di destra (V+) e, superato un breve salto strapiombante (VI+, ch.), si prosegue nella fessura gialla che forma più su un leggero strapiombo (VI, ch. all’uscita); ci si sposta a destra a un ch., si sale fin sotto lo strapiombo (ch. rovescio), appena più in basso del ch. si traversa a destra (VI-) e aggirato lo spigolo si sosta con 2 ch. su un terrazzo che si affaccia sulla Spaccatura d’Armi (45 m).
Si sale la fessura sopravrastante, si prosegue lungo un diedro-fessura grigio obliquo a destra (VI, 2 ch. all’inizio) che diventa espostissimo, compatto e nero, ben visibile anche dall’attacco; si segue il diedro (VI- e VI+ sost.; un ch. a metà, un pò sulla destra, dadi e friends medi e grandi), arrivati sotto una scaglia si esce a sinistra e si sosta poco sopra con ch. e 2 massi incastrati (30 m).
Si salgono le fessure sovrastanti superando un tettino e scavalcata una vecchia corda incagliata si obliqua a destra pochi metri fino alla sosta (20 m, V+ sost.; in sosta ch. con anello piccolo: portare un kevlar).
Seguendo le fessure sopra la sosta che salgono leggermente verso destra, si supera un muretto (IV), si oltrepassa un terrazzo, si entra in una grossa rientranza della parete; dove questa forma strapiombo si traversa a sinistra 4 m appena sotto una caratteristica scaglia pericolante, si sale un muretto (V+), si supera un tettino (V) e la fessura seguente, si traversa a destra sotto un tetto giallo e si giunge a un ampio terrazzo ingombro di pietre (45 m, sosta con 2 ch.).
Si sale il diedro che parte dal margine sinistro del terrazzo (V+), si traversa a sinistra (V-) fin sotto un sistema di fessure e camini; salirli con brevi spostamenti laterali (V+) entrando alla fine in un camino profondo al termine del quale si sosta (40 m, ch.).
Si sale a destra del camino e in alto si ritorna a sinistra, sosta con cless. e spuntoni appena a destra del camino (50 m, IV e IV+). Prima dritti, si passa poi sopra un grosso masso che fa da ponte su un camino e si sale per il pilastrino di fronte (IV+) fino ad un grosso terrazzo (40 m, sosta in comune con la Marsilii-Gizzoni).
Prima in obliquo a destra, poi in traverso a destra in placca (VI-) fino a una netta fessura (cless.); si segue la fessura (V+) e, superato un tettino (V+), i diedrini-fessura che seguono (IV+) fino al termine di questi sotto una placca compatta (45 m, ch).
Si traversa a destra sulla placca fino a un chiodo (V+), si sale prima dritti poi (VI-, spuntone) in obliquo verso destra portandosi così a pochi metri dallo spigolo formato dalla placca e dalla faccia sinistra del diedro delle Diverse prospettive, si sale ora dritti fino a una cless. (V+, passo VI-), si obliqua a sinistra fino a un’altra cless. e si sale tenendosi leggermente a destra fino alla sommità delle placche (IV+). In tutto: 45 m.
Si sale dritto le placche a destra del grosso diedro, compatte e inclinate (III+), fino all’uscita (40 m).
Discesa: per la via normale, una volta usciti sui pratoni sommitali ci si trova di fronte una barra rocciosa che si supera verso sinistra, per una rampa facile ma esposta. Una volta superata la rampa, si superano due crinali erbosi e ci si dirige verso delle pareti di roccia gialla e stratificata, inconfondibili verso la parte sinistra (faccia a valle) e bassa del vallone. Una volta arrivati alle pareti di roccia stratificata si continua a scendere spostandosi verso sinistra (faccia a valle). La valle si restringe e forma due canali, prendere quello di sinistra (faccia a valle) esili tracce di sentiero e continuare a scendere verso il fondo valle, superando qualche saltino di roccia fino a raggiungere i ghiaioni della Val Maone da cui si raggiunnge il sentiero percorso durante l’accesso. Nella prima parte della discesa non sono presenti tracce, si scende per prati e ghiaioni.
- Bibliografia:
- Gran Sasso - Versante Sud