La gita, in condizioni non ottimali, non e’ escursionistica.
L’attraversamento del primo torrente, in caso di ghiaccio, e’ altamente sconsigliato a meno di non avere con se uno spezzone di corda e moschettoni. Ho trovato in loco una corda tesa da un cacciatore di frodo, ma non e’ detto che la si ritrovi. Le catene che aiutano i guadi sono tutte tagliate e inutilizzabili. Nel primo guado i cacciatori mi hanno detto che e’ possibile passarlo piu’ in alto, ma io non ho visto dove.
Nel tratto di sentiero di ritorno dell’anello da Barma D’Haut, le foglie hanno invaso copiosamente l’alveo della tracci adi sentiero: fare estrema attenzione a non scivolare: possibilita’ di ghiaccio sotto le foglie!!! La mia valutazione e’ EE, anche per l’esguita’ della traccia in molti punti e per la scarsita’ di bolli di vernice nel tratto di riento. Attenzione all’erba lunga e scivolosa in molti tratti su traversi ripidissimi. E’ consigliabile evitare la gita in periodo invernale e se c’e’ neve e vivamente consigliato l’uso di ramponi. In realta’, con le corde fisse, questo itinerario dovrebbe essere collocato tra i cosidetti “setieri attrezzati. Ribadisco la pericolosita’ dell’attraversamento del primo guado in presenza di ghiaccio.
In altri punti il sentiero e’ franato o sta’ per franare: porre molta molta attenzione. In ogni caso tutto il sentiero ha bisogno di una profonda opera di manutenzione.
Nota bene: per ironia c’e’ un bellissimo cartello del Comprnsorio Alpino Torino 1 che si vanta di aver manutenuto il sentiero. Il telefono e’ 0121 598104: e’ bene avvertirlo che il sentiero va’ manutenuto!!!
Grazie al cacciatore di frodo (anche se e’ di frodo), perche’ ha riallacciato ai due capi la corda sul primo guado permettendo a me e Miky di completare la gita.