Jebel Toubkal Via Normale da Imlil

Jebel Toubkal Via Normale da Imlil
La gita

Ascensione al di sopra delle aspettative con mia moglie Stefania. Arrivati all’aeroporto di Marrrakech ad attenderci un addetto dell’hotel prenotato dall’ Italia che in due ore ci porta al villaggio berbero di Imlil posto a 1740 m. dove pernottiamo. Il percorso si inerpica lungo villaggi berberi in un dedalo di stradine, sino all’ultima località di Around a 2000 metri, ultimo avamposto abitato tutto l’anno. Qui si apre una vasta piana alluvionale, che si attraversa lungo la sterrata che si trasforma ben presto in una più stretta mulattiera. Quest’ultima prende a salire con una certa decisione sul lato destro idrografico, inoltrandosi poi con modesta pendenza nella valle che porta al santuario islamico di Sidi Chamarouch a 2350 metri. Dopo il santuario la mulattiera sale più ripidamente sino ai rifugi Toubkal Les Mouflons (privato) e Toubkal CAF Casablanca, il nostro. Arriviamo al rifugio, a quota 3207 metri, dopo quattro ore di marcia soddisfatti ma affaticati per i 1500 metri di dislivello superati e rafforzati dai nostri zaini carichi di tutto l’occorrente. Quasi tutti gli escursionisti utilizzano il servizio di trasporto con muli magari anche accompagnati da guida locale, noi optiamo per il completo “fai da te”.
I giacigli disponibili sono ubicati in camerate da 16 posti e fornite di letti a castello, proprio come i nostri rifugi alpini. A differenza, qui non vendono sacchi lenzuola e le coperte sono davvero poche, pertanto è fondamentale avere il proprio sacco a pelo. Ci rifocilliamo con caffè e tè caldi sino all’ora di cena. Dobbiamo insistere un po’ per farci cucinare solamente due enormi piatti di pasta scondita; i gestori vorrebbero infatti servirci piatti della cucina marocchina, ma noi in via precauzionale per i nostri stomaci ancora non abituati a sapori diversi, rimandiamo le prelibatezze al dopo salita e solo in caso di festeggiamento!
Inganniamo il tempo leggendo il registro dei pernottamenti a partire dal giugno di quest’anno. Notiamo che gli escursionisti sono presenti ogni giorno su questa cima, forte la presenza di inglesi e tedeschi, poi francesi, spagnoli, polacchi, cechi, italiani in misura minore (che probabilmente preferiscono il periodo adatto allo sci-alpinismo) insieme a rappresentanze di quasi tutto il mondo, persino giapponesi, cileni, americani. Tutti sono qui per tentare la salita alla montagna più alta del Marocco e di tutto il Nord Africa, il Jbel Toubkal di 4167 metri, pochi tentano gli altri 4000 presenti. Alla mattina ci incamminiamo verso le 7.00, con la nuova luce del giorno. Anche oggi il cielo è splendidamente azzurro. Mossi i primi passi, ben presto intuiamo che il vero problema di questa salita non è la presenza di neve ma di ghiaccio che si forma lungo la traccia di salita a causa del notevole abbassamento delle temperature notturne unito ad una esposizione sfavorevole del tratto, comunque in due ore e venti minuti riusciamo a toccare la cima, data a tre ore di tabella. Qui è posta una enorme piramide metallica.

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