- Accesso stradale
- Strade “Georgiane”
Dopo aver pernottato a Stepantsminda e visitato brevemente la chiesa del Gergeti partiamo alla volta del Bethlemi Hut con la speranza di trovarvi sistemazione. Il lungo tracciato è abbastanza frequentato e reso più faticoso dal peso degli zaini, avendo portato tutto il necessario per cucinare e sopravvivere almeno 3 giorni.
Nel rifugio, abbastanza capiente, troviamo sistemazione senza problemi al costo di 40 Lari a notte per persona (circa 27€). Il posto è “Spartano” ma offre il giusto riparo e una cucina comune dov’è possibile preparare e consumare i pasti; l’acqua viene raccolta nei pressi del rifugio e vi è disponibilità di corrente elettrica.
A causa del meteo non partiamo la sera stessa ma trascorriamo un’intera giornata ad oziare e ad acclimatarci.
Al venir del terzo giorno, visto l’incombere di una perturbazione nella tarda mattinata, decidiamo di partire rapidamente e lasciamo il rifugio a mezzanotte e trenta, appena prima di un’altra cordata.
Il lungo tratto iniziale su morena è abbastanza pestato e ben corredato di omini ma resta comunque molto accidentato e tortuoso: spesso ci richiede di fermarci e controllare la direzione. A riguardo consiglio la traccia sull’app FatMap che da un buon riferimento.
Arrivati al ghiacciaio a circa 4200m calziamo i ramponi e ci leghiamo per proseguire. Da qui in poi abbiamo trovato la traccia ben visibile e il ghiacciaio privo di crepacci aperti.
Giunti alla sella ovest incrociamo alcune cordate in salita dal versante russo e proseguiamo rimontando il pendio fino alla cima. Informo che oltre il confine il segnale GPS è bloccato e trovandosi in un pendio abbastanza ampio è richiesta una buona visibilità.
L’ultima parte del pendio era in condizioni ottimali su neve compatta e ci permette di raggiungere la cima verso le 6.
In discesa il tratto esposto a caduta massi è ora ben visibile ed impressionante; rispetto al passaggio notturno, abbastanza tranquillo, il crepitio dei crolli va ora crescendo e con cautela scendiamo tenendoci più alla larga verso il margine glaciale.
Raggiungiamo il rifugio verso le 9 e dopo aver racimolato le nostre masserizie scendiamo verso Stepantsminda.
La copertura telefonica di Magti è buona ma svanisce verso il confine. Il numero del soccorso indicato in rifugio è +995 595 076 775.
A Stepantsminda ci sono almeno due agenzie che noleggiano scarponi, ramponi, corde, ecc. e tende per chi vuole pernottare all’esterno.
Un abbraccio fortissimo a Claudia per l’energia profusa in questa affascinante avventura.