Note
Storico
Il Monte Kenya riveste un interesse alpinistico ben maggiore rispetto al più conosciuto Kilimangiaro. Le due vette più alte (Nelion 5188m e Batian 5199m) si presentano come eleganti piramidi rocciose e sono raggiungibili solo con itinerari di buon livello tecnico. La terza punta principale (Lenana 4985m) è invece alla portata di escursionisti allenati.
In una settimana si può comodamente effettuare un piacevole trekking in ambienti naturali di grande bellezza molto selvaggi, in mezzo ad una splendida ed inconsueta vegetazione.
Gli Hut sono abbastanza confortevoli soprattutto se si è accompagnati da cuochi e portatori che consentono di evitare eccessive fatiche. In alternativa ci sono altrettanti buoni posti per piazzare la tenda.
Materiale: Corda da 60m doppiata, picca e ramponi, alcuni friends medi/piccoli, cordini e fettucce. Sconsigliate due corde da 60 in quanto i tiri sono corti e la via “gira” molto. Le calate sono da 25-30 metri.
Avvicinamento
In una settimana si può comodamente effettuare un piacevole trekking in ambienti naturali di grande bellezza molto selvaggi, in mezzo ad una splendida ed inconsueta vegetazione.
Gli Hut sono abbastanza confortevoli soprattutto se si è accompagnati da cuochi e portatori che consentono di evitare eccessive fatiche. In alternativa ci sono altrettanti buoni posti per piazzare la tenda.
Materiale: Corda da 60m doppiata, picca e ramponi, alcuni friends medi/piccoli, cordini e fettucce. Sconsigliate due corde da 60 in quanto i tiri sono corti e la via “gira” molto. Le calate sono da 25-30 metri.
Dall'Austrian Hut superare i due laghetti ed attraversare diagonalmente il ghiacciaio Lewis perdendo una cinquantina di metri di quota. Risalire l'ampio ghiaione per tracce di sentiero (ometti) fino alla base della parete (1h).
Descrizione
- L1: Il nome della via è inciso alla sua partenza. Salire la placca in direzione di un piccolo diedro nero su roccia ottima. (III) Usciti dal breve diedro sulla sinistra sosta con due ancoraggi da collegare. 25 metri;
- L2: Proseguire verso sinistra su lame, in obliquo su roccia buona, un grande masso incastrato segna la metà del tiro da qui proseguire dritti verso una comodissima cengia. Sosta 2 ancoraggi con anello di calata (III+) 25 metri;
- L3: Facile tiro verso la cresta, seguire i grandi massi sulla sinistra della sosta. (II) 30 metri;
Dalla sommità seguire il filo di cresta fino a ritrovare la via normale D+ nessun chiodo. Usati friends medio-piccoli.
Si prosegue sulla via normale.
- L9: Diretti verso il dietro verticale grigio, possibile aggirare le difficoltà sulla destra (III);
- L10: Tiro chiave della via, diedro verticale appigliato con chiodi (IV+);
- L11: Proseguire in verticale fino ad una spalla avendo a lato la grande parete bianca (si vedono gli anelli delle varie calate) (II+);
- L12: Traverso delicato, di nuovo sulla parete E, scendere di alcuni metri e poi traversare (chiodi e cordini) fino ad un canale (III+);
- L13: Risalire il canale con attenzione (sassi mobili) per appigli svasi fino ad una nicchia (III+);
- L14: Superare con passaggio faticoso la nicchia grazie a due chiodi che permettono di passare al terrazzino superiore (III+);
Via via più facile fino in vetta. (I) e (II)
Discesa:
Seguire le frecce verdi che portano alle prime 6 calate da 25m (meglio da 30m) sulla SW che arrivano alla cengia di doppo la L8;
con la cengia riportarsi sulla parete SE sopra al bivacco, effettuare altre 6 calate obliquando verso S (sinistra faccia alla parete) senza superare il pilastro rosso evidente al centro della parete (anelli di calata ma non frecce verdi come nella prima parte).
Primi salitori: agosto 2024 Massimo Coda - Lanfri Andrea
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