In meno di una settimana si può comodamente effettuare un piacevole trekking in ambienti naturali di grande bellezza, piuttosto selvaggi, in mezzo ad una splendida ed inconsueta vegetazione (gigantesche lobelie e seneci).
I rifugi sono abbastanza confortevoli soprattutto se si è accompagnati da cuochi e portatori che consentono di evitare eccessive fatiche. In alternativa ci sono altrettanti buoni posti per piazzare la tenda.
Sviluppo: circa 600m
La via normale del versante sud-est al Nelion è la scalata più classica del gruppo; presenta un percorso complesso, di circa 16 lunghezze, su ottima roccia, con passaggi fino al IV grado superiore. (valutazione molto “classica”)
E’ quasi interamente da attrezzare, soste comprese. L’itinerario è da cercare, non sempre evidentissimo e richiede intuito ed esperienza alpinistica. Spesso il tiro sul versante ovest presenta neve o ghiaccio. La discesa è in doppia, con calate attrezzate, a lato della via di salita, con qualche tratto di scalata in discesa.
E’ consigliabile avere una buona relazione sia per la salita che per la discesa, attrezzata in doppie non sempre facili da reperire (vedi bibliografia). Prestare molta attenzione alle lunghezze delle calate, spesso quelle indicate in colore rosso o verde, non corrispondono, con il rischio di doversi tirare fuori dai guai. L’attacco della via si trova sulla sinistra di un’evidente nicchia. si procede su facili placche deviando a sinistra fino ad incontrare due chiodi di sosta. Da qui procedere ancora a sinistra fin dentro il canale, risalirlo e effettuare poi il traverso verso destra fino alla base del camino Mackinders, dove si può attrezzare una sosta su spuntoni. Il camino si supera con un agile passo in uscita e porta alla rampa denominata One O’clock Gully che è di facile percorrenza e proteggibilità. Alla fine della rampa ci si cala per alcuni metri traversando a destra e si mette piede sull’ampia cengia detritica da cui si accede al facile tiro che transita a lato del bivacco Baille (ormai in stato di degrado). Si scavalca la cresta e si punta in direzione di un evidente camino, tiro chiave della via. In questo tratto si incontrano chiodi di passaggio. Il camino, per la sua quota, richiede un certo impegno, ma non supera il IV+. E’ comunque presente un nut incastrato integrabile con un friend medio. All’uscita del camino ci si trova sotto una parete strapiombante sotto la quale si sfila traversando a destra fin sopra un anfiteatro. Calatisi per pochi metri si effettua un lungo traverso che porta al canalone finale. In due tiri di corda facili, ma non banali, ci si trova in vista della vetta.
Oltre al mitico Diamond Couloir, via di ghiaccio praticamente estinta a causa del riscaldamento climatico, vi sono parecchie vie di roccia sui vari versanti, di ogni genere e difficoltà. Molto frequentata Point John, comoda via raggiungibile dal Mackinders Camp. Ovviamente non c’è quasi nulla di attrezzato e l’avventura è la costante che accompagna queste salite..
- Cartografia:
- Alp Grandi Montagne, www.Summitpost.org
- Bibliografia:
- Buona relazione su www.planetmountain.com