Meno spettacolare del Capo Nord "turistico", il quale è posto su una falesia alta 300m a picco sul mare, lo Knivskjellodden è tuttavia più selvaggio e da esso si gode la migliore vista sulla scogliera del più famoso Capo Nord. Basti pensare che mentre Capo Nord è raggiunto annualmente da oltre 300.000 turisti, (con conseguente carosello di pedaggi da pagare, souvenir, visite guidate ecc...), lo Knivskjellodden vanta solo circa 1500 visite all'anno.
L'itinerario si svolge prevalentemente su un'arida tundra sassosa; non vi è un vero e proprio sentiero, ma il percorso è indicato da enormi cumuli di pietre e da segnavia a forma di grosse T rosse, ben visibili anche con innevamento moderato; un problema può invece essere la nebbia perché gli ometti, per quanto grossi, sono piuttosto distanti gli uni dagli altri e gli spazi molto ampi. L'ultima parte attraversa delle ripide placche rocciose a picco sul mare, che possono costituire un serio problema in caso di neve o soprattutto verglas.
In caso di forte innevamento, nei mesi invernali la E69 può venire chiusa al traffico e aperta solo in certi orari e comunque al seguito di una carovana guidata da un mezzo spalaneve; questo complica le cose a livello logistico, rendendo necessario passare una notte sul posto (cosa che peraltro può venirvi negata).
Non va inoltre dimenticato che da ottobre a marzo la luce solare scarseggia da queste parti, fino a ridursi a semplice e breve crepuscolo nel mese precedente e successivo al solstizio di inverno.
Dal parcheggio sulla E69, prendere la traccia di sentiero in direzione ovest, puntando ai grossi ometti visibili nel mezzo della tundra. Dopo una sezione pianeggiante, il percorso scende leggermente, penetrando in un vago valloncello; da qui si giunge ad un crocevia, presso il quale si volge decisamente a nord, lasciando ad ovest la traccia per il Kjerkeneset. Dopo un breve tratto in salita, si torna a scendere per ampi pendii, fino a passare nei pressi di un laghetto.
Sempre procedendo verso nord, si discende un tratto più ripido, che con alcune svolte adduce alla selvaggia spiaggia Knivskjelvika, dalla quale si gode finalmente di una spettacolare vista del Capo Nord “turistico” sormontato dalla scultura del globo. Fino a questo punto si giunge senza alcuna difficoltà, anche in caso di neve o terreno gelato; il seguito invece si svolge a mezzacosta su placche rocciose a picco sul mare: se in assenza di neve si passa agevolmente, in caso di pioggia o peggio neve o verglas, questo tratto di 1,5km può diventare ostico se non pericoloso.
Superate queste scogliere, si giunge su un ripiano erboso rialzato sul mare dove si trova un cippo con le coordinate e una cassetta contenente un libro “di vetta”; prendendo nota del numero della riga sulla quale scrivete il vostro nome si può ottenere presso il museo di Nordkapp un certificato che attesti la vostra riuscita (pagando!).
Da qui è ancora possibile scendere brevemente a pelo d’acqua e raggiungere così il confine settentrionale dell’Europa.
Il ritorno si svolge per il medesimo itinerario.