Circa 50 m oltre la Certosa di Trisulti diparte verso sx un sentiero con freccia su legno, senza nome, poi segni biancorossi. Si sale verso nord per un tratto di circa 15/20min, poi con l’intersezione di un sentiero molto più ampio e marcato si gira a dx (est) segni biancorossi e amaranto e si raggiunge la sella di Vado di Porca, m. 1050. Nei pressi, da un balcone roccioso con croce, si vede nella sua interezza il magnifico complesso della Certosa.
Si continua verso nord-est (proco dopo, a sx nei pressi del sentiero c’è un antico cippo che porta la molto più “recente” data del 1886, sigla TL), tra Monte Porca e Colle del Vomero, quindi verso nord-ovest, risalendo prima un costone e poi tagliando verso dx per un lungo tratto in fitto bosco (sulle ripide pendici del Rotonaria – Vallone della Barca) fino all’amena Sella Faito, m. 1665, con il vicino volubro, posta tra Rotonaria (a sx) e pendici sud di Monte Fanfilli. Terminato il bosco si effettua un lungo taglio ascendente fino alla sella che divide il Fanfilli da Monte la Monna, m. 1888. Da qui in breve, sempre nella stessa direzione si arriva in vetta (grossa croce) oppure, girando a dx, in 5 min al Fanfilli.
Il toponimo La Monna, deriva dal dialetto “Monnato” ossia calvo, nome molto diffuso anche sui Monti Carseolani e Simbruini.
Il paesaggio vegetale fino a circa 1800 metri di quota è la faggeta, mentre oltre ci sono i prati d’altaquota, con fioriture primaverili tra cui anche delle orchidee.
L’itinerario ha un percorso lungo circa 14 km.