Da Bologna centrale verso il parco del Reno dopo oltre quindici chilometri di pianura le pendenze si rivelano impegnative fino a Mugnano, proseguendo poi più agevoli verso il sentiero del Monte del Frate,si scende al piccolo paese di Brento, ci si innesta ora sulla provinciale per Monzuno, affrontando un lungo tratto obbligato su asfalto, in parte evitato con la variante sterrata di Monterumici.
A Monzuno la salita si fa più difficile: le pendenze sono accentuate nella parte iniziale, non sempre ciclabili per poi diminuire nel tratto finale fino ai ripetitori del Poggio Santa Croce. Il tracciato ora corre sempre fuori dal bosco, prosegue lungo il crinale, toccando monte del Galletto e concludendosi in rapida discesa a Madonna dei Fornelli.
Dove si può pernottare (albergo Musolesi, albergo Poli)
Secondo giorno
La seconda frazione della Via degli Dei inizia verso La Bonacca per poi prendere su asfalto la N.79 fino a
Pian di Balestra qui si ritorna sul tracciato, si prosegue sui pendii del monte Luario fino alla Piana degli Ossi, dove si trova il ciottolato dell’antica strada Flaminia e i resti di alcune vecchie fornaci.
Il sentiero della Piana degli Ossi è
piuttosto fangoso all’interno del bosco, prosegue con la panoramica discesa su Fratte e la successiva facile salita al Passo della Futa.
Il ricongiungimento con la via originale dura poco: grazie alla discesa su Roncopiano e la successiva risalita al passo dell’Osteria Bruciata viene infatti aggirata anche l’impraticabile salita al Monte Gazzaro.
Si prosegue fino al Monte Alto, la discesa conclusiva è su single track e poi verso San Piero a Sieve.
Anziché salire al castello di Trebbio il percorso segue la linea del crinale verso il convento di Monte Senario: dopo la prima asfaltata e il primo tratto di sterrato, in vista di Poggio della Taghera, la salita si fa più ostica.
Inizia infatti una serie di sentieri più o meno ripidi, più o meno smossi, e in parte non ciclabili.
Il tracciato passa ora sui prati che scendono a Vetta le Croci, con i single track per poi salire al colle del Pratone ( non ciclabile)
Ci si stacca definitivamente dalla Via degli Dei, scendendo su percorsi che tagliano la principale asfaltata. Lo sterrato conduce poi fino alle porte di Firenze