Seguire l’itinerio del colle della Sachere fino al colle. Eventualmente il primissimo risalto della cresta sud può essere evitato arrivando per detriti a una insellatura appena a destra del colle.
Una volta in cresta, la si percorre tutta appoggiando sul versante francese, dove risulta camminabile, fin dove questa muore in una conca nevosa alla base della cresta sud ovest della becca.
Percorrere il nevaio o la gobba sassosa alla sua destra fino alla sua sommità. Per accedere alla cresta seguire un’evidente cengia detritica orizzontale verso sinistra fin pochi metri sotto la cresta stessa (evitare i complicati camini soprastanti). Rimontando alcuni facili gradoni molto appigliati si giunge sulla cresta SO (II grado). Seguirne tutto lo sviluppo fino in cima alla spalla quotata 3323 (camminabile).
Una volta sulla sommità, non scendere direttamente lungo la cresta principale (esposto, possibile neve o verglas) ma piegare a sinistra (nord-ovest) su facili blocchi per accedere al ghiacciaietto sommitale. Percorrere il ghiacciaio molto facilmente (ramponi / piccozza consigliati) fin sotto il torrione sommitale. Riattaccare la cresta appoggiando di preferenza sul versante francese fino a raggiungere la sua sommità (II grado, blocchi mobili, delicato) che costituisce l’anticima. Seguendo ancora la cresta con breve discesa e risalita si è in cima (ometto)