- Accesso stradale
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Ha detto tutto il mio socio.. aggiungo qualcosa sulla discesa, non banale da reperire la prima calata, giungendo dalla cengia circolare; che ha il pregio di fare il periplo completo della montagna, per cui se proseguendo troppo avanti, vi ritroverete nuovamente sulla parete nord, sarà chiaro che state sbagliando…nei pressi di uno spigolo piuttosto marcato (unico punto da dove si vede in basso il rifugio Lavaredo) cercare poco più in basso la prima calata a spit con catena. 2 calate da 50/60 m e si giunge alla conca centrale da scendere ora a piedi ora con facile disarrampicata (ometti, segni di passaggio, fittoni) ancora una calata da 30m su 1 spit con maillon collegato ad un cordone e si arriva alla grande cengia mediana. Qui due possibilità; si può percorrere quest’ultima lungamente verso dx ( faccia a valle) su traccia e arrivare dopo una o due calate attrezzate, nel canale fra la cima grande e la ovest e di lì in breve all’Auronzo. Ma è probabile che al momento ci siano ancora lingue di neve pericolose…
Allora noi abbiamo percorso la normale classica. Dopo la calata, risalire invece a sx (faccia a valle) per pochi metri ad un intaglio, da qui scendere per rocchette esposte (possibili brevi doppie) fino sul fondo di un canale, uscirne a sx (ometto) e scendere facilmente per la rampa finale, che porta al ghiaione, anche qui presenza di nevaio pericoloso, ma tracciato da profonde peste…
Il cellulare non funziona in parete, solo girando sul versante sud riprende il segnale…
Grande via, ma le condizioni attuali, bagnato estemo/muschio, la rendono a mio parere poco divertente e almeno nella parte alta anche pericolosa, anche se va detto, si riesce quasi sempre a proteggersi.