Gitone superbo in una giornata dal meteo perfetto. Siamo saliti con le bici fino alle ultime baite, scelta azzeccata. Nei tratti più ripidi devo confessare di aver spinto la bici camminando…In discesa però si va giù a gratis! Il sentiero sale comodissimo e ben indicato su mulattiera fino al bivio di quota 2760m. Qui un enorme ometto, sulla destra salendo verso il colle Cadrega, indica di abbandonare il sentiero principale. Si sale verso la vetta della Lavina su rocce infide, stabili solo all’apparenza. Da quota 2900m circa il fondo è pessimo e molto faticoso. Una maestosa aquila ci regala la vista del suo volo mentre arranchiamo sugli sfasciumi. Finalmente dentro il canalino, la roccia si mantiene sfasciata e pericolosa, ma almeno sia ha ben chiaro dove occorre passare. Più in alto c’è qualche passo di 2° e tanti punti di 1°, in molti casi l’esposizione non è banale e la roccia non aiuta. Arriviamo in cima stravolti ma contenti della gran ravanata. DIscesa attenta viste le condizioni nostre e del pessimo terreno su cui ci si muove. La mulattiera è morbida col fondo d’erba e si scende alla grande fino alle bici. Con Meme.